LA SPEZIA – La scomparsa di Giorgio Bucchioni è una grande perdita per Confindustria La Spezia e per l’intera comunità imprenditoriale spezzina.
Così Mario Gerini, Presidente di Confindustria La Spezia, che prosegue: “Giorgio Bucchioni con la sua intelligenza, cultura e disponibilità, ha svolto un ruolo importate nella collettività spezzina che con la sua scomparsa perde uno degli attori più ascoltati e autorevoli.
Per il sistema confindustriale Giorgio è stato un esempio.
Ci ha indicato come deve essere svolto il nostro ruolo nella società.
Ovviamente l’imprenditore deve essere concentrato sulla sua azienda, ma non deve mai dimenticare la funzione sociale dell’impresa quale creatrice di ricchezza.
Con professionalità e passione ha indicato a tutti noi che l’imprenditore deve essere un attore sociale a tutto tondo, ricoprendo incarichi pubblici e associativi .
Ha dedicato tempo, energie, impegno per la collettività ricoprendo l’incarico di Presidente dell’Azienda Mezzi Meccanici e successivamente primo Presidente dell’Autorità Portuale.
Durante il suo mandato, il porto è diventato un elemento fondamentale del sistema economico e sociale della nostra città, iniziando quel percorso di integrazione fra città -porto che è oggi un elemento caratterizzante della nostra realtà.
Ha guidato Confindustria La Spezia con intelligenza ed equilibrio, rafforzandone ulteriormente la funzione nel contesto provinciale, consolidando il ruolo dell’associazione quale interlocutore imprescindibile per il mondo politico /amministrativo.
Negli ultimi anni ha presieduto il CISITA – ente di formazione di Confindustria da lui stesso voluto alla fine degli anni settanta con Piero Pozzoli ed altri allora giovani imprenditori di Confindustria.
Sotto il suo mandato, il mondo delle imprese si è sempre più avvicinato a quello della formazione e soprattutto a quello dei giovani facendo si che CISITA sia diventato un punto di riferimento per i giovani in cerca di lavoro.
Con Giorgio Bucchioni si spegne una voce importante, ma il suo percorso di uomo illuminato, rimane un’eredità densa di significato e insegnamento che ha lasciato a tanti di noi che lo hanno conosciuto.
Personalmente e a nome di tutti i colleghi di Confindustria ci uniamo al dolore della famiglia”.