Meteorologhe: un scienza probabilistica può costare il posto di lavoro a chi la sbaglia?

Tempo di lettura: < 1 minuto

Budapest – sabato 20 agosto avrebbe dovuto essere il giorno dello spettacolo pirotecnico per la capitale ungherese ma, essendo stato previsto un temporale, è stato rimandato.

L’evento che si sarebbe dovuto svolgere è conosciuto con il nome di “Ungheria Stato millenario”, decine di migliaia di persone erano già radunate lungo il Danubio, persone che, dopo l’annuncio di rimando, hanno fatto ritorno a casa.

Finora non ci sarebbe niente di strano se non fosse che coloro che hanno suggerito il posticipo dei fuochi artificiali sono stati licenziati, hanno perso il loro posto di lavoro.

A sollevare dall’incarico Kornelia Radic, presidente del servizio meteorologico nazionale, e il suo vice Gyula Horvath è stato direttamente il ministro per la Tecnologia ungherese Lazlo Palkovics; il motivo? Aver sbagliato le previsioni, infatti quel temporale non si è palesato e la giornata di festa è stata posticipata di una settimana per un errore.

A nulla sono servite le scuse sulla propria pagina Facebook, i due hanno subìto il licenziamento con effetto immediato.

Abbiamo visto anche nei giorni scorsi nel nostro territorio un fatto simile; ci si aspettava l’arrivo di forti temporali ma non ai livelli di come li abbiamo, purtroppo, chi più chi meno, subiti.

La domanda che ci si dovrebbe porre è: può una scienza come la meteorologia, che per definizione non è deterministica, ma stocastica, ossia probabilistica, avere questo tipo di conseguenze su chi, nel suo meglio, cerca di prevedere i fenomeni atmosferici che, da lì a poco, si paleseranno?

 

Condividi :

Altri Articoli :

Iscriviti alla nostra newsletter