Molo Garibaldi verso il pieno utilizzo: crociere a ovest, cargo intra-med a est

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LA SPEZIA – Si puntano molte carte per il futuro del Porto della Spezia sullo sviluppo del retroporto di Santo Stefano Magra.

E su di esso è tornato Alessandro Laghezza, Presidente degli Spedizionieri richiamato il fatto che molti operatori hanno investito in quello che è un asset attrattivo per le merci, un asset che porta a preferire il nostro Porto rispetto a soluzioni alternative, un porto destinato – ne è sicuro – ad avere una capacità produttiva maggiore che arriverà sicuramente a due milioni di TEUS con gli investimenti sullo scalo a scadenza 2026, la Zona logistica semplificata e i nuovi investimenti logistici a Santo Stefano Magra, con la connessione ferroviaria che, al netto della Pontremolese, è la più importante del Tirreno.

E’ su questa base che all’incontro di giovedì scorso in Lsct è stato lo stesso Laghezza a ricordare che qui si lavora su due fronti, quello di Lsct che attira l’interesse della compagnie grazie all’ organizzazione, e quello degli operatori che, come gli Spedizionieri, con la qualità dei loro servizi richiamano le merci. Perché è dall’incontro di queste due componenti, appunto le navi e le merci, che nasce l’efficienza di un Porto, favorita dal loro costante dialogo per elaborare insieme le strategie di crescita.

Strategia che ha distinto, nell’aggiornamento di giovedì, le fasi tra il breve, il medio e il lungo periodo, che richiedono la preparazione al superamento delle criticità in costanza dei lavori. Si è così saputo che sono in fase di avvio i lavori per lo spostamento e l’aumento dei binari in porto, visto che l’accordo tra Autorità Portuale e RFI è stato fatto, e che proprio per ovviare alle criticità nel periodo dei lavori, alcune merci verranno spostate su Santo Stefano Magra. Non solo è stato previsto anche previsto, nella nuova programmazione, il rilancio del molo Garibaldi che, lo ha ammesso l’amministratore delegato di Lsct Mathieu Gasselin, non è utilizzato come dovrebbe. Come è noto il Molo Garibaldi è attualmente destinato a una duplice funzione: la parte di ponente (ovest) è dedicato alla sempre più importante funzione crocieristica in attesa che sia costruito il nuovo molo sul quale dovrà sorgere la nuova stazione passeggeri; la parte di levante (est) è destinata alla movimentazione delle merci ma, come ha detto Gasselin, per la funzione cargo è rimasto sottoutilizzato. Verrà utile insomma sia per la completezza dei servizi offerti dal porto sia per fare da supporto nella fase transitoria dei lavori previsti dal nuovo piano.

E dunque? Il Molo Garibaldi potrebbe essere dedicato ai servizi intra-med, servizi che garantiscono una continuità, iniziando a considerare anche questo asset che dà la possibilità di attraccare navi più piccole. Questo richiede anche interventi e investimenti sul personale che è parte fondamentale di queste operazioni, come ha rilevato Luca Trevisan responsabile quando ha detto che “dobbiamo dotarci di professionalità che non abbiamo mentre è stata avviata una attività per cambiare l’organizzazione del lavoro. e dobbiamo farlo comunque con la dovuta gradualità che è richiesta da ogni cambiamento”.

(6 – fine della serie)

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