Nel Porto della Spezia, al varco d’ingresso degli Stagnoni e al Centro retroportuale di Santo Stefano Magra, controlli, attività regolare e trasporti scorrevoli

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Nessun venerdì nero per la portualità italiana. Questo il bilancio a metà mattinata che arriva dalla ricognizione delle situazioni nei porti da Trieste, epicentro della protesta annunciata poi in parte rientrata, a Genova, alle prese semmai con i problemi di sempre delle infinite code ai varchi, e negli altri scali, passando per il Porto della Spezia e e il Porto di Livorno.

di Enzo Millepiedi

Per dare un’idea della portualità italiana in vista del 15 ottobre i media generalisti hanno più volte citato due distinte classifiche: quella del podio con i primi tre porti per tonnellaggio e quella del podio con i primi tre porti per container movimentati. La prima classifica vede i porti in questo ordine: Trieste, Genova, Livorno; la seconda classifica i porti sono in quest’ordine: Genova, Gioia Tauro e La Spezia. Cinque porti (con l’ubiquità di Genova) dunque da tenere presenti anche per i venti della protesta che insieme alla bora erano cominciati a soffiare su Trieste che ha guadagnato già tre giornate di prime pagine e per gli obiettivi disagi che si stanno subendo da giorni e giorni ai varchi portuali di Genova.

Trieste e Genova, e poi tutti gli altri, insomma sarebbero stati i sorvegliati speciali per la ventilata minaccia di blocchi della logistica e quindi di paventato blocco del Paese. Recuperata nella serata di ieri la situazione a Gioia Tauro, la disponibilità a trattare arrivata da Trieste, la disponibilità per i tamponi decisa in serata a Genova hanno aperto la strada ad una giornata, quella di oggi, quasi normale per la portualità, la logistica e i trasporti. Sarebbe non giusto né corrispondente comunque alla serietà dei problemi e delle situazioni, ricorrere all’adagio “tanto chiasso per nulla”, perché le rimostranze c’erano, le preoccupazioni pure, come i richiami alla responsabilità.

Cominciamo così dal Porto della Spezia, cioè da noi. Al terminal Lsct è attraccata la portacontainer Evergreen Focus che viene lavorata regolarmente, con gli autisti che vanno e vengono transitando spediti attraverso il varco doganale degli Stagnoni. Nessuna coda, nessun intoppo, anzi, fino a questo momento, ottima fluidità. La sorveglianza è discreta, La richiesta di Green Pass regolare, Così pure nel centro retroportuale di Santo Stefano Magra.

La protesta limitata al sit in davanti a un varco a Trieste ha sostituito la minacciata intenzione del blocco per cui anche nel più grande porto dell’Adriatico pur con qualche problema si lavora. C’è comunque da rilevare che intanto Msc Crociere ha deciso di spostare le navi della settimana al Porto di Marghera, decisione commentata con un velo di ironia così dal Presidente della AdSP Zeno D’Agostino che era arrivato a minacciare le dimissioni: “Un porto tranquillo, mica come Trieste. Se si accorgeranno che lì stanno bene chissà cosa succederà”.

E Massimiliano Fedriga Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia a a SkyTG24: “Il porto di Trieste funziona: ovviamente in alcuni passaggi ci saranno difficoltà e ranghi ridotti, ma funziona. Ho chiesto di tenere bassa la temperatura evitando scontri frontali per non danneggiare l’economia di un Paese, dato che danneggiare l’attività del porto di Trieste significa danneggiare un grande numero di aziende che lavorano nell’indotto”.

Tutt’altro discorso si deve fare per Genova, il più grande porto del Tirreno e d’Italia, che è anche oggi alle prese con le pressioni e con i presidi di motivazioni che si sovrappongono tra Green pass e oggettive difficoltà per i trasporti, la logistica, ai varchi, code e attese che sono più che datate. Attualmente risultano bloccate solo l’operatività al varco Etiopia e la varco dei traghetti, davanti ai quali i manifestanti lasciano transitare le persone ma non le merci.

E veniamo a Gioia Tauro, con il terminalista che ha comunicato ieri sera di provvedere ai tamponi gratuiti per i non vaccinati, Il più grande scalo di import ed export italiano funziona. I due turni della notte e del mattino hanno rilevato che sono una sessantina i lavoratori su 280 totali che non si sono presentati perché non hanno il Green pass. Ad Ancona è stata una concomitante protesta di operai di aziende del comprensorio a creare problemi di accesso al Porto di Ancona, mentre si lavora regolarmente, con il 90 per cento di vaccinati, nei cinque porti pugliesi di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi, così come a Napoli tutto tranquillo anche perché si era fatto sapere che la maggioranza dei lavoratori è vaccinata.

Chiudiamo questo rapido viaggio con Livorno dove l’Authority aveva già fatto sapere alla vigilia che “non si registrano particolari criticità”. Gli ha fatto eco la Cgil: “La quota dei non vaccinati è molto bassa. Da noi la questione ideologica è diametralmente opposta a quella di Trieste, non abbiamo quel tipo di tensione”.

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