“Non è possibile – denuncia il direttore di Spediporto Genova Giampaolo Botta – che ancora oggi ci siano fino a 50 autorizzazioni necessarie per importare merce”

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GENOVA – Burocrazia e inflazione sono i due temi caldi toccati in una intervista di Elisabetta Biancalari di Primocanale  a Giampaolo Botta direttore generale di  Spediporto di Genova.

“Non è possibile – denuncia Botta – che ancora oggi ci siano fino a 50 autorizzazioni necessarie per importare merce”, mentre si attende la svolta davvero concreta con l’attuazione del regolamento sui Centri Unici Servizi, realizzazione che resta fondamentale nel tracciare gli obiettivi del 2022.

Per Genova si chiede in particolare che prendano avvio i principali cantieri del porto di Genova, come la nuova diga foranea, ma anche che i lavori infiniti sulle autostrade siano fatti in modo più veloce “operando sempre anche la notte perché così, altrimenti, è impossibile programmare la catena logistica”. Ben venga anche “una programmazione degli arrivi dei mezzi pesanti in porto, su prenotazione ma non solo quando ormai sono vicini all’arrivo, ma prima di partire”, battaglia che l’editore di Primocanale Maurizio Rossi sta portando avanti da anni.

Restano le forti preoccupazioni a livello generale inoltre per l’inflazione con “il previsto che si sta verificando – spiega Botta – e lo si vede nei prezzi di
qualsiasi prodotto sugli scaffali dei supermercati, e questo dipende soprattutto dalla crisi del Covid, che ha tagliato gli approvvigionamenti di materiali, soprattutto per l’edilizia, e che ci ha messo molto in difficoltà nella gestione della catena logistica”.

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