LA SPEZIA – Il processo di valorizzazione del patrimonio storico militare del nostro golfo segna un ulteriore passo in avanti con l’apertura al pubblico della Batteria Valdilocchi.
Oggi il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini ha inaugurato la fine lavori che hanno restituito alla Città un “monumento” di grande prestigio storico e architettonico. Insieme al Sindaco erano presenti l’assessore ai lavori pubblici Pietro Antonio Cimino Stefania Bertano, Responsabile Ufficio Vincoli Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Silvano Benedetti, Pro Loco del Golfo e l’architetto Ludovica Marinaro direttore dei lavori di restauro.
“Un tesoro sepolto dall’indifferenza verso la nostra storia locale e identità spezzina, ecco cos’era Batteria Valdilocchi che oggi è finalmente tornata a risplendere – dichiara il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini – la riqualificazione della Batteria ricade sotto il più grande progetto La Spezia Forte che ha già visto inaugurare il Parco delle Mura, la riqualificazione del Parco della Rimembranza, la riqualificazione dei Forti, e che ha l’obiettivo con un’unica cartellonistica e veste grafica, di creare un vero e proprio brand per promuovere la storia locale della Spezia che ha origini ben più antiche della costruzione dell’Arsenale Militare.
Batteria Valdilocchi è stata riportata alla luce con un lavoro non solo semplicemente di ripristino di pulizia e decoro, ma soprattutto grazie a studi architettonici, storici e culturali con una vera e propria equipe di studiosi e ricercatori, che ha permesso di andare alla riscoperta di ogni porzione di Batteria e condividerne la storia a tutta la cittadinanza. Un lavoro prezioso, certosino e di grande preparazione con cui si è restituito alla Città un’intera infrastruttura dal grande fascino storico, sconosciuta alla maggioranza delle persone. Batteria Valdilocchi diventerà una mèta domenicale, e non solo, per tutti gli spezzini, un nuovo loro luogo del cuore, ma soprattutto un volano turistico senza precedenti. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno alacremente lavorato da anni a questo importante progetto.”
“Il risanamento della Batteria Valdilocchi è parte di un processo di recupero, restauro e rigenerazione di un intero brano di paesaggio iniziato dall’Amministrazione Peracchini nel 2018 e che si conclude oggi 12 novembre 2022 con un primo importante risultato. Dichiara l’assessore Piatro Antonio Cimino. Nel 2018 l’acquisizione da parte del Comune e la vittoria del Bando periferie hanno consentito di stanziare complessivamente 500.000 € per questo bene. Pensati per essere destinati in un primo momento solo alle attività di rilievo, pulizia, documentazione e progettazione. Con questi fondi abbiamo fatto molto di più grazie ad un progetto concepito in modo “nuovo” ovvero come un processo ecologico, capace di evolvere per fasi, che rifugge gli spettacolarismi e mira invece a rivelare le potenzialità dei luoghi per poi crescere in sinergia con le aspirazioni della cittadinanza, senza imposizioni. La pulizia dalla vegetazione infestante a cavallo del 2019 ha consentito di procedere alla prima fase di reale riappropriazione dei luoghi tramite un’accurata campagna di rilievo digitale.”
Le attività di rilievo e documentazione della Batteria Valdilocchi si sono svolte nell’ambito della Convenzione di Ricerca conto terzi “Rilievo e Documentazione della Batteria Valdilocchi, La Spezia” tra il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze e il Comune della Spezia. Attivando ovvero un’altra importante collaborazione, quella con il mondo della ricerca e della formazione.
Dopo il placet della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio con la quale si è avviato un dialogo proficuo sin dalle prime mosse del progetto, questa suggestiva fortificazione ottocentesca, di fatto scomparsa per decenni dopo essere stata minata dalla truppe tedesche in ritirata nel 1945 e abbandonata, riemerge finalmente da una foresta avventizia di robinie ed ailanto.
L’Amministrazione Peracchini ha subito creduto nel suo potenziale per avviare un processo di rigenerazione a più ampio raggio, capace ovvero di interessare positivamente questa parte di città rimasta al margine della vita culturale cittadina.
Si è dunque pensato ad un progetto al contempo lungimirante e concreto, concepito per attivarsi in fasi successive, capace di autosostenersi e accogliere funzioni molteplici tra loro complementari per garantire nuovi usi compatibili ed economicamente sostenibili.
A tal fine il Comune della Spezia ha scelto di avvalersi della competenza di una giovane professionista, Architetto e paesaggista Ludovica Marinaro, il cui profilo di ricerca e di sperimentazione progettuale incontra e rafforza gli obiettivi dell’amministrazione per il rilancio di questo brano di paesaggio periurbano. A lei si è affiancato un team multidisciplinare di studiosi e professionisti, tra i quali S. Danese, noto esperto di storia militare del nostro golfo, il prof. Giorgio Verdiani, esperto di tecniche di rilievo digitale dell’Università di Firenze, gli ingegneri associati Balbi, Ferrari e Vergassola per la parte di consolidamento strutturale, il geologo Andrea Argenti, e l’ing. Garibaldi del Comune della Spezia la cui feconda collaborazione è stata indirizzata a gestire la complessità del progetto, innescare una tutela attiva del bene culturale e rendere infine attrattivo il luogo per una rinnovata vocazione turistica e culturale.
Grazie ad lavoro condotto in piena sinergia prima con l’assessore Luca Piaggi, poi con l’assessore Pietro Cimino e con l’ingegnere Gianluca Rinaldi, dirigente tecnico del Comune in prima linea per i progetti di valorizzazione del patrimonio architettonico locale, si è ipotizzata sin da subito, la parziale musealizzazione del manufatto in sé stesso per esaltarne tanto il valore storico documentale e le peculiari caratteristiche architettoniche, quanto per narrare una parte importante della storia del golfo e di conseguente trasformazione del paesaggio spezzino.
L’intera batteria, in quanto bene storico architettonico di grande interesse culturale, acquisirà lo status di “luogo della cultura” grazie alla disponibilità di ampi spazi esterni dedicati ad attività culturali di varia natura, quali spettacoli all’aperto, eventi musicali, ricreativi e di svago, conferenze e riunioni, attività laboratoriali e artigianali, etc. Il progetto realizzerà un complesso di interventi minimi ma essenziali per reintrodurre non solo l’architettura ma anche l’intera collina di Valdilocchi nel circuito di luoghi vissuti della città, senza precludere ulteriori futuri interventi di recupero per le aree maggiormente compromesse qualora si rendano disponibili nuove risorse.