Genova – Se il progetto originale della nuova diga foranea del porto di Genova è diventata troppo onerosa si può anche arrivare alla decisione di farla più corta.
E’ anche questa una delle ipotesi fatte nel tentativo di recuperare al più presto la situazione di stallo che si è venuta a creare a causa del fatto che nessuna delle due cordate in corsa ha presentato, come si sa, le offerte.
L’Autorità portuale avrebbe intenzione di rimodulare l’opera, quindi presumibilmente, come detto, si potrà accorciare e rientrare dagli extra costi.
In attesa degli eventi si riparte dalla nota ufficiale dell’Autorità portuale che, la ricordiamo, nero su bianco diceva: “In considerazione della mancata presentazione di offerte da parte dei soggetti pre qualificati entro i termini previsti dalla procedura di affidamento dell’appalto relativo alla realizzazione della nuova Diga foranea di Genova, l’Autorità di Sistema Portuale intende proseguire sin da ora, nell’iter di affidamento con i soggetti interessati”.
E ancora: “E’ in fase di approfondimento una prima ipotesi che prevede di anticipare, già in corso di affidamento, anche l’eventualità, a parità di prestazioni funzionali ed economiche, di una rimodulazione del molo foraneo secondo le indicazioni contenute nella determinazione del Comitato Speciale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e rimesse alla fase di progettazione definitiva”” e “E’ in corso di valutazione la possibilità di accedere, in via prioritaria, all’apposito Fondo Ministeriale ovvero ad altre fonti di finanziamento proprie o dello Stato, per il reperimento delle risorse necessarie a garantire la copertura finanziaria per l’incremento dei prezzi dei materiali”.