LA SPEZIA – “Con riferimento al problema delle emissioni in atmosfera sulla città provenienti dalla navi da crociera attraccate in porto, va precisato che l’amministrazione comunale è in costante contatto con gli enti accertatori quali Arpal, Capitaneria di porto, Asl 5”.
Questa la premessa all’intervento dell’assessore all’Ambiente del Comune della Spezia, Kristopher Casati, in risposta all’ultima lettere pubblicata dal quotdinao online Città della Spezia.
Entrando nel merio l’assessore comunica che “sSulla scorta degli ultimi dati Arpal disponibili, al momento sono rispettati i limiti di legge, quale valore medio annuale, ancorché si osserva un sensibile aumento del valore del biossido di azoto (NO2) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In attesa dei dati completi sono comunque in corso le procedure per poter valutare tempistiche, costi e modalità attuative per ulteriori azioni di approfondimento per consentire valutazioni mirate, da affiancare ai dati ambientali già monitorati e in corso di rilievo”.
“Come anche corrisposto da Arpal, in assenza di normative che disciplinano limiti agli inquinanti emessi a camino dalle navi e relative sanzioni, l’amministrazione comunale, con il fine di approfondire le misure delle emissioni provenienti dall’ attracco delle navi e gli effetti delle emissioni, si è attivata per tutelare la salute dei cittadini implementando con Arpal i monitoraggi della qualità dell’aria con specifiche postazioni; ha pertanto introdotto nella mappatura dei controlli fissi anche la stazione mobile di monitoraggio della qualità dell’aria all’ingresso dell’ospedale Sant’Andrea, a completamento di quella fissa di San Cipriano già rappresentativa della problematica; è stata quindi introdotta una postazione mobile dedicata al controllo delle ricadute dei fumi delle navi proprio nei pressi del sito maggiormente sensibile del centro urbano”.
L’assessorato all’Ambiente si è fatto inoltre parte attiva con la competente Autorità di sistema portuale e Capitaneria di porto per poter collaborare alla definizione di uno specifico studio di approfondimento, con il coinvolgimento di enti di ricerca specializzati – prosegue Casati – evidenziando le azioni messe in atto dall’amministrazione comunale per far fronte al problema -. Per il tramite dell’Adsp la richiesta è stata estesa alle compagnie di navigazione e alle associazioni di categoria della filiera della logistica portuale, al fine di poter valutare i possibili interventi organizzativo-gestionali ovvero di carattere tecnico-funzionale da mettere in atto per risolvere o attenuare la problematica, in primis il completamento dei lavori di elettrificazione delle banchine portuali”.