“Per l’Italia i divieti austriaci sono un danno economico da 251 milioni di euro l’anno”

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Bruxelles – Sarà ora la Corte di Giustizia che dovrà chiarire se i divieti austriaci al traffico pesante siano legittimi o se debba prevalere il principio della libera circolazione di merci e persone sancito dai trattati continentali.

Così Uomini e Trasporti nel dare la notizia dell’avvio dell’infrazione, all’annuncio della quale erano presenti numerose associazioni dell’autotrasporto, tra cui CNA Fita, Anita-Confindustria, Confartigianato-Apa, Assotir, FAI-Conftrasporto e Casartigiani, insieme alle Camere di Commercio di Bolzano, Trento e Verona.

Secondo i dati di un recente studio di Uniontrasporti elaborato in collaborazione anche con CNA Fita, quasi 2,9 milioni di veicoli pesanti, di cui 980 mila italiani, subiscono i divieti. Tenendo conto che un camion transita al Brennero in media quattro volte al mese per 48 volte l’anno, si può quantificare il danno sui 365 giorni in 168 mila euro di aggravio di costi per una piccola impresa e in 310 mila euro per una media impresa. In totale, 251 milioni di euro l’anno di danno per le aziende italiane con mezzi pesanti. Nel periodo 2018-2022, la perdita economica ammonta a 1,25 miliardi di euro. Considerando anche i danni di filiera, l’impatto sull’Italia ammonta a 1,8 miliardi di euro in 5 anni.

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