Washington – Il Congresso americano ha approvato l’emendamento per le nuove basi in Grecia, tra cui quella sull’isola di Skyros, conosciuta come la perla delle Sporadi.
Una mossa passata sotto traccia ma ritenuta – lo scrive Francesco De Palo su Formiche – di notevole rilevanza geopolitica dal momento che incrementa la presenza Usa nell’Egeo in un momento in cui l’area mediterranea tornata nevralgica.
L’isola Skyros si trova infatti nel mezzo dell’Egeo ed è a metà strada tra Alexandroupolis e la base Nato di Souda Bay a Creta, interessata da un restyling per consentire l’attracco a più sottomarini. Una mossa, questa, che consoliderebbe ulteriormente gli interessi americani e occidentali sull’ampio fianco sud-orientale che si estende fino al Canale di Suez e tra Mediterraneo e Medio Oriente.
Nella puntuale analisi di questa scelta di Francesco De Palo si osserva tra l’altro che in quelle isole, spesso “attenzionate” dagli sconfinamenti aerei degli F-16 turchi, è stato creato un ombrello-radar di difesa contro i droni nemici.
E ancora che il piano è stato attuato grazie alla tecnologia israeliana, che produce interferenze con la capacità di volo di potenziali droni nemici come il Bayraktar TB2 turco: una sorta di sistema anti-Uav che ha caratteristiche simili a quelle del Drone Dome israeliano, ma adattato alle esigenze specifiche della Grecia e al terreno geografico delle isole e di altre zone di confine. A Skyros dunque dovrebbero aggiungersi tre MQ-9 americani con relative stazioni di comando.