LA SPEZIA – L’ex presidente dell’Autorità Portuale, Lorenzo Forcieri, è stato condannato questo pomeriggio dal Tribunale della Spezia a 5 anni in primo grado per le accuse di corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio.
“Ricorreremo in appello contro questa sentenza sorprendente. Confidiamo che in quella sede non potrà che essere riconosciuta la completa estraneità del nostro assistito a tutti i fatti contestati”, recita una nota emessa dai difensori di Forcieri, gli avvocati Guido Carli, Andrea Corradino e Paolo Mione.
“Attendiamo di leggere le motivazioni per capire come il Tribunale abbia ritenuto di fondare la condanna su ipotesi accusatorie basate su interpretazioni a senso unico di intercettazioni, che sono state smentite in dibattimento da prove documentali inoppugnabili e testimonianze chiare e circostanziate. Quanto emerso in dibattimento è chiaro: nessuna condotta corruttiva da parte di Forcieri, nessun favore né chiesto né concesso, nessun utilizzo improprio di carte di credito dell’AP. Al contrario: fondi pubblici gestiti con oculatezza, bilanci in attivo che hanno sempre superato l’attento esame anche della Corte dei Conti e del Parlamento, una gestione esemplare dell’Autorità Portuale”.