Rotterdam – E’ stato premiato a Rotterdam il sistema robotico per il monitoraggio e la manutenzione del Ponte San Giorgio di Genova.
Il robot ha ricevuto il secondo premio nell’ambito dell’European Robotics Technology Transfer Award 2022, il più prestigioso riconoscimento di tecnologia e technology transfer europeo, giunto quest’anno alla 18esima edizione.
Progettato dal team coordinato da Ferdinando Cannella dell’Istituto Italiano di Tecnologia con Sda Engineering, Ubisive e Università Politecnica delle Marche, il sistema robotico è stato realizzato da Camozzi Group in risposta a esigenze concrete emerse a seguito del crollo del Ponte Morandi dell’agosto 2018.
“Il premio – ha dichiarato Ferdinando Cannella, coordinatore dell’Industrial Robotics Facility dell’Iit – dimostra che l’enorme sforzo fatto per ricercare prima e applicare poi, una rivoluzionaria quanto necessaria soluzione robotica laddove tantissimi avevano osato, è stato riconosciuto sia a livello nazionale e ancora più internazionale. Spero che questo ulteriore traguardo raggiunto possa essere uno sprone a proseguire congiuntamente ai nostri partner nel perfezionamento di questa soluzione per renderla applicabile a un numero di infrastrutture sempre maggiore e contemporaneamente ricercare nuove soluzioni per ampliare, invece, le tipologie di infrastrutture e rendere i nostri robot sempre più appetibili a potenziali gestori».
L’European Robotics Technology Transfer Award è uno degli eventi principali dell’European Robotics Forum ed è aperto alle candidature di esempi rilevanti di trasferimento tecnologico nei settori della robotica e dell’automazione, derivante dalla cooperazione tra ricerca e industria. Tra gli ambiti prioritari figurano: robot application, robot development e development of robot components. I 3 device più rilevanti vengono premiati con somme di denaro e la consegna di certificati.
Il sistema robotico è composto da quattro robot installati ai lati del ponte San Giorgio: due che si occupano della ispezione della superficie inferiore dell’impalcato e della relativa elaborazione dei dati per la determinazione di eventuali anomalie (Robot-Inspection) e due che puliscono le barriere antivento e i pannelli solari (Robot-Wash). Questo sistema robotico di ispezione automatico è il primo al mondo e fornisce un modello scalabile a livello globale per aumentare la sicurezza non solo di questo tipo di infrastrutture, ma anche di qualsiasi opera civile che possa richiedere un monitoraggio automatico.
Nei sistemi di controllo del Ponte San Giorgio è coinvolto anche Movyon, il centro per la ricerca e l’innovazione del Gruppo Autostrade per l’Italia, che sul fronte della robotica opera attraverso l’automazione di azioni continuative di monitoraggio e assessment e l’analisi accurata dell’evoluzione degli eventi riguardanti l’infrastruttura. Movyon si avvale della piattaforma Argo, che racchiude tecnologie di asset management, intelligenza artificiale, Iot e robotica per il monitoraggio strutturale, i processi di ispezione e la digitalizzazione di ponti, viadotti e gallerie.
Come ricorda Business Journal Liguria che riporta opportunamente la notizia con grande evidenza “l’idea dei robot nasce da una proposta architettonica dello studio “Renzo Piano Building Workshop” che l’Istituto Italiano di Tecnologia nel 2018, ha recepito e ampliato, progettando un sistema robotico unico nel suo genere, sviluppato successivamente a livello industriale da Camozzi. Unico, perché per la prima volta dei robot completamente autonomi (non richiedono l’operatore nè in presenza nè in remoto) sono installati e operano effettivamente su di una struttura civile. Iit ha donato il progetto alla Città di Genova e creato un team di aziende all’avanguardia per la sua realizzazione tra le quali il Gruppo Camozzi”.
Robot-Inspection pesa oltre 2200kg, è dotato di ben 82 ruote per la movimentazione dei due assi ed è largo oltre 7 metri. È dotato di un braccio retrattile per l’ispezione, costituito da una parte fissa e una mobile entrambe in fibra di carbonio, che arriva circa a 17 metri di lunghezza totale in modo che possa raggiungere dal bordo del ponte il centro dell’impalcato. Il monitoraggio esterno dell’impalcato viene effettuato proprio tramite questo braccio in fibra di carbonio che è in grado di scorrere per tutta lunghezza del ponte ritraendosi in prossimità dei Piloni; sullo stesso sono installate fotocamere ad alta risoluzione e sensori di misurazione delle condizioni delle superfici: dal deterioramento delle vernici, agli elementi di corrosione e allo stato delle saldature. Le telecamere trasmettono in tempo reale le immagini di tutta l’infrastruttura. Grazie ai modelli computazionali, si effettueranno le verifiche sui dati raccolti segnalando rilievi e anomalie.
Robot-Wash pesa circa 2000kg e ha 56 ruote per distribuire il carico sul bordo ponte; è alto oltre 3,5 metri, lungo quasi 8 metri ed è diviso in due parti: uno per la pulizia e uno per la ricarica. Robot Wash effettua la rimozione della polvere ed altri detriti dall’impianto fotovoltaico e dalle barriere antivento in vetro che delimitano le corsie mantengono così l’efficienza e la funzionalità dell’infrastruttura. Una peculiarità del robot è il suo uso sostenibile della risorsa idrica. L’acqua utilizzata per i lavaggi delle strutture provengono dalle piogge e da altra acqua di condensazione raccolta sull’infrastruttura stessa. Il Robot-Wash è dotato di sensori che monitorano sia la trasparenza dei vetri delle barriere antivento sia la quantità di acqua presente sulle superfici. Questi due parametri permettono al robot di determinare quando intervenire per pulire queste superfici. In caso di carenza d’acqua data da periodi secchi e con scarsi livelli di umidità, il Robot-Wash è dotato di un dispositivo soffiante per l’eliminazione del particolato che contribuisce al mantenimento dell’efficienza dell’infrastruttura in attesa della giusta quantità d’acqua meteorica per un lavaggio più completo.
Fonte: Business Journal Liguria