LA SPEZIA – Segreterie di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Rsa e, per Lsct l’amministratore delegato Alfredo Scalisi – proseguiranno l’8 febbraio il confronto sulle prospettive del Terminal in base a investimenti, organizzazione del lavoro, volumi e traffici.
Riferiscono i sindacati che l’Azienda ha chiesto ufficialmente l’apertura in tempi rapidi di un confronto per concordare eventuali misure atte alla salvaguardia dei livelli occupazionali raggiunti e ad evitare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali
Nel corso del primo incontro si sono intanto analizzati i risultati del terminal nel 2022 e anche nel mese di gennaio 2023 e l’Azienda ha comunicato di aver assunto un nuovo Direttore Commerciale, Stefano Pieri, che avrà ufficio alla Spezia, per aumentare la capacità di acquisire nuove linee e dare un segnale al mercato.
Hanno riferito i sindacati anche che l’Azienda ha annunciato la conclusione definitiva dell’iter del piano degli investimenti, per che è stato concordato mesi fa, durante la rivisitazione della concessione con ADSP. La Conferenza dei Servizi ha espresso parere favorevole, pertanto la gara d’appalto per l’inizio dei lavori per il riempimento della Marina del Canaletto è prevista dopo che l’ADSP avrà concluso lo spostamento dei mitilicoltori entro il 31 marzo e la successiva bonifica bellica entro il 31 maggio.
Sull’andamento dei volumi dell’anno 2022, nel primo semestre del 2022 Lsct ha registrato un andamento nettamente positivo, obbligando spesso il terminal anche al respingimento della seconda nave; nel secondo semestre ha segnato un repentino e consistente calo dei volumi che ha eroso in parte il vantaggio accumulato nel precedente semestre.
Hanno osservato i sindacati che “per quanto tale calo fosse stato ampiamente previsto nessuno immaginava però la sua portata preoccupante. E anche a gennaio il risultato di chiusura è di poco meno di 34.000 teus – minimo storico per LSCT – che raffrontato con gennaio 2022 – registra una flessione del 47%.
Quindi è innegabile che il trend non è buono e sta cominciando a produrre effetti negativi sull’intera comunità portuale.