Scende per la prima volta l’evasione sotto i cento miliardi ma resta alto il valore degli sprechi che la Corte dei conti stima in duecento miliardi di euro

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Roma – Nel 2019 il totale di imposte evase è sceso per la prima volta al di sotto dei 100 miliardi di euro.

 

La tendenza “al rientro” emerge dai dati  elaborati dal ministero dell’Economia sulla base delle rilevazioni Istat.

E si legge come la discesa sia iniziata dal 2017 quando l’evasione superava i 107 miliardi. I dati prendono in considerazione il quinquennio che va dal 2014 al 2019.

Nel 2018 si è attestato a 102 miliardi, l’anno successivo il nuovo calo di 3 miliardi. La flessione è dovuta principalmente alla diminuzione dei mancanti pagamenti Iva, che rimane comunque in valori assoluti il tributo più evaso insieme all’Irpef da lavoro autonomo.

Il “tax gap” Iva (la differenza tra quanto e quello che viene pagato) scende in un anno da 31,8 a 27,8 miliardi di euro.

Nell’arco del quinquennio migliora in maniera significativa la situazione di Iva e Ires . Il gap di quest’ultima scende da 10,5 a 8,7 miliardi.

Resta elevato il valore degli sprechi pubblici come rilevato dalla Corte dei conti che tendenzialmente indica in 200 miliardi di euro.

 

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