Genova – Si riunirà domani il consiglio del Fondo interbancario di tutela dei depositi per valutare l’accettazione della proposta di Bper per l’acquisizione di Carige. Il Fitd controlla l’80% del capitale e un ulteriore 8,3% è nelle mani di Cassa centrale banca che la scorsa primavera ha rinunciato all’opzione di acquisto della maggioranza del capitale.
Il processo che dovrebbe portare alla business combination per la banca ligure voluto dalla Bce ha avuto ieri una brusca accelerazione con un’offerta non vincolante cheBper ha presentati ieri al FondoInterbancario e a Ccb per acquisire 88,3% per un euro, con il lancio di un’opa sulla quota residua per un corrispettivo unitario pari 0,80 euro per azione, comprensivo di un premio del 29% rispetto al prezzo di chiusura del titolo Carige di lunedì13 dicembre.
L’operazione è subordinata fra l’altro, alla condizione che il Fondo versi un miliardo per ricapitalizzare Carige. L’offerta verrà meno nel caso in cui il Fitd, entro lunedì 20, non conceda a Bper Banca un periodo di esclusiva nonché, ulteriormente, ove le parti non sottoscrivano, entro il prossimo 31 dicembre, un memorandum of understanding vincolante (accordo quadro) che prevederà l’obbligo delle parti di sottoscrivere un contratto definitivo di acquisizione.
Le linee guida dell’operazione poggiano sulla neutralità rispetto all’attuale posizione patrimoniale del gruppo Bper; sul miglioramento dell’asset quality, perseguendo il processo di derisking; sul significativo accrescimento della redditività del gruppo Bper in termini di utile per azione già a partire dal 2023.
Con Carige Bper consegue la crescita dimensionale e il miglioramento della posizione competitiva in Italia, grazie alla complementarietà delle reti distributive, in Liguria e Toscana: la business combination avrà 2.230 filiali. È previsto un aumento della clientela del 20%: con gli oltre 800 mila clienti di Carige si andrà a un gruppo con oltre i 5 milioni di clienti. Sono previste sinergie che ridurranno i costi. Inoltre Bper potrà contare sui benefici (Dta) riservati alle aggregazioni.
Dalla data di concessione dell’esclusiva verrà avviata una due diligence legale, patrimoniale, fiscale, contabile e industriale su Carige. La due diligence durerà cinque settimane e avrà natura confirmatoria. Il perfezionamento del contratto sarà subordinato all’approvazione delle autorità.
L’accelerazione dell’operazione Bper è stata probabilmente favorita anche dalla sentenza del Tribunale di Genova, che ha bocciato la richiesta di risarcimento danni per oltre 480 milioni da parte della famiglia Malacalza sul riassetto della banca del 2019.
Se l’operazione andrà in porto, Carige si ritroverà al vertice Pier Luigi Montani, ad di Bper. A fine 2013 Montani era stato nominato ad di Banca Carige con Cesare Castelbarco Albani presidente. All’inizio del 2016 era stato licenziato dal nuovo azionista di maggioranza Malacalza Investimenti srl. Malcalza lo sostituì con Guido Bastianini, che poi sollevò dall’incarico per affidare la banca a Paolo Fiorentino, a sua volta cacciato via per essere rimpiazzato da Fabio Innocenzi, sfiduciato due mesi dopo la nomina. Finché non è intervenuta la Bce sottraendo il controllo di Carige a Malacalza, sostituito come principale azionista dal Fitd.
Fonte: BjLiguria