Genova – Il mondo portuale genovese è in agitazione per la lettera inviata ai clienti da Psa, uno dei principali operatori del primo scalo italiano, che annuncia l’applicazione di una sovrattassa di 10 euro per ogni container pieno in giacenza e ad ogni container vuoto eccedente il Free Working Stock”.
Scrive il management della società che “vi confermiamo le difficoltà riscontrate nell’ultimo periodo ad operare secondo gli standard a cui eravamo, ed eravate, abituati” a causa della “quantità di container presenti attualmente nel Terminal nel quale la giacenza media è letteralmente raddoppiata nel corso del secondo semestre 2021, mettendo a rischio l’intera operatività del Terminal”.
Secondo Psa questo imbuto è stato ed è generato dal “generalizzato mancato rispetto delle schedule di arrivo delle navi rispetto alle finestre contrattuali, col che affluiscono al Terminal container anche destinati a navi successive sia per le difficoltà a causa delle infezioni COVID sia dalla normativa “Green Pass”.
Tanto spiegato Psa annuncia che “il terminal PSAGP non accetterà ulteriori booking export per i seguenti servizi: AL6/Amerigo/MENA; MEDUSEC; AEC“.
Per cui “con gestione quanto più flessibile e con aggiornamento su base settimanale, procederemo a comunicare individualmente a ciascuna Linea di Navigazione/Agenzia i quantitativi di export massimi accettabili”.
Ma ecco la decisione straordinaria che sta creando non pochi malumori nel mondo portuale genovese. Comunica Psa che “sarà necessario introdurre – con decorrenza lunedì 10 gennaio 2022 – anche un’iniziativa di natura commerciale, applicabile su base temporanea a tutte le Compagnie di Navigazione”.
Cioè una sovrattassa quantificata in 10 euro per Teu al giorno “per ogni contenitore pieno in giacenza e a ogni container vuoto eccedente il Free Working Stock”.