Un unanime sì in Conferenza Unificata Stato-Regioni al decreto sulla portualità nazionale

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Con l’intesa raggiunta in Conferenza Unificata Stato-Regioni si dà il semaforo verde a interventi che accresceranno la qualità della vita dei cittadini, puntando su verde, efficienza energetica, sicurezza sismica e miglioramento delle condizioni sociali.
Come è noto nel corso dell’ultima Conferenza Unificata sono passati decreti che interessano sia il sistema portuale sia il settore delle abitazioni.

Sono previsti investimenti per il potenziamento e l’ammodernamento della portualità nazionale e un programma di riqualificazione degli spazi urbani con risorse per risanare l’edilizia pubblica residenziale.

Per i porti si tratta di 2,8 miliardi di euro dal 2021 al 2026 di cui alle regioni del Sud viene destinato il 43%.

Riassumendo e tenendo presente che sulle somme destinate ai porti ci sono stati alcuni aggiustamenti anticipati dal Resto del Carlino Marche in quanto ad Ancona è stata raddoppiata la dotazione salita da 10 a 20 milioni, nel dettaglio, il pacchetto di risorse è così ripartito: gli interventi per lo sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici ammontano a 1,47 miliardi, quelli per l’aumento selettivo della capacità portuale sono pari a 390 milioni, quelli per l’ultimo/penultimo miglio ferroviario o stradale ammontano a 250 milioni, gli interventi per l’ammodernamento energetico a 50 milioni. La somma destinata ai Porti di Trieste e di Genova è stata ritoccata al rialzo. Per i Porti della Spezia e di Marina di Carrara resta quella già stabilita.

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