L’Associazione Amici di Luni si ritrova a Ca’ Lunae di Paolo Bosoni per approfondire la vitivinicoltura tra attualità e storia

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LUNI – La conferenza organizzata dall’Associazione Culturale Amici di Luni, con il patrocinio del Comune di Luni, che si terrà sabato 18 marzo alle ore 16 nella suggestiva location di Ca’ Lunae di Paolo Bosoni, è volta ad approfondire la storia della vitivinicoltura.

Claudio D’Ambrosio, professore ordinario di Coltivazioni arboree presso la facoltà di Agraria dell‘ Università di Pisa, tratterà il tema con il titolo L’origine dei vitigni italiani e l’Enologo Giorgio Baccigalupi, con Cosa rappresenta la viticoltura ai nostri giorni.

La coltivazione della vite e la produzione di vino, che sono oggi aspetti identitari e qualificanti del nostro territorio, erano già praticati dagli abitatori della colonia romana di Luni e, ancor prima, dagli antichi Liguri come attestano le fonti.

In questo periodo storico in cui la natura si sta ribellando sempre più frequentemente, per la mancanza di attenzione e di rispetto da parte dell’uomo, diventa importante interrogarsi sul presente, ma anche rivolgersi al passato, non con uno sguardo nostalgico, per cercare di recuperarne gli aspetti positivi, affettivi, identitari e generatori di comunità.

Questa nuova sensibilità che si sta concretizzando con l’ interesse verso il mondo agricolo e le pratiche e i saperi legati alle coltivazioni ,  può essere anche una sfida per contribuire a recuperare un rapporto più corretto con la natura.

Senza tralasciare che la riscoperta dei prodotti tipici, intesi come simboli di storia locale di tradizioni e costumi, diventa anche fonte di attrazione turistica, in quanto può rappresentare una risorsa enogastronomica che possa contribuire allo sviluppo socio- economico di un territorio.

Grazie a questo rinnovato interesse della società civile verso queste tematiche  nel

ha preso avvio una linea di ricerca più consapevole che ha coinvolto anche il mondo accademico. Si sono così concretizzati confronti fra ricercatori di diversa formazione :storici,etnografi,etnologi,sociologi.

Oggi si parla sempre più frequentemente di ARCHEOLOGIA DELL’ALIMENTAZIONE  che si occupa di indagare  il tema dell’alimentazione ad ampio raggio,nella sua dimensione antropologica ,ma anche nel suo aspetto di cultura materiale basata sull’ analisi di tracce archeologiche.

In questo approccio numerose sono le discipline afferenti che possono dare il contributo all’archeologia come l’ARCHEOBOTANICA  che consente di studiare le specie vegetali del passato, l’archeozoologia, che studia i resti zoologici e permette di ricostruire la capacità umana di nutrirsi di animali, l’archeometria che attraverso analisi chimico-fisiche consente di analizzare i più piccoli residui organici In base a questi presupposti stanno prendendo campo, nell’ambito dell’alimentazione, numerose ricerche di archeologia sperimentale, coordinate da università italiane, che attraversi esperimenti riproducono e verificano situazioni indicate dalle fonti letterarie, utilizzando la ricostruzione di reperti archeologici.

Tra le tecniche di sperimentazione si sono diffuse quelle relative alla coltivazione dei cereali, dei legumi antichi e delle coltivazioni arboree …. e al loro utilizzo per la preparazione di cibi…

Alcuni esperimenti riguardano proprio la coltivazione della vigna, attraverso il reimpianto di vitigni autoctoni, secondo le tecniche individuate nelle fonti letterarie e attraverso il riutilizzo di strumenti e modalità rinvenute dall’analisi degli scavi.

(in Sicilia) In particolare, hanno preso avvio un progetto di ricerca sulla viticultura romana che, ispirati al testo dell’agronomo Columella De rustica del I secolo dopo C vissuto…, si pongono l’obiettivo di migliorar la conoscenza del ciclo di produzione del vino romano (nel periodo compreso tra il I Avanti Cristo e il II secolo Dopo Cristo) e di approfondire lo studio dell’enologia cioè l’insieme delle operazioni usate dai Romani per trasformano l’uva in vino.

Altre sperimentazioni riguardano le modalità di consumo del vino. d quel vino

Il prodotto dagli antichi Romani che era ben diverso da quello che troviamo oggigiorno sulle nostre tavole. Il vino di allora era molto più liquoroso che veniva annacquato per non essere troppo forte. Il vino veniva diluito con dell’acqua con un rapporto di due quantità di acqua e uno di vino molto vari, i Romani mescolavano i vini più forti con quelli meno alcolici o aggiungevano miele, sale,acqua marina e resine ,estratti di erbe per renderli più gradevoli. . Al vino finito venivano spesso aggiunti estratti di erbe, miele, legni odorosi, essenze vegetali, mirra, assenzio,profumi, e rose, creando un’incredibile varietà di vini aromatizzati, spesso anche sottoposti a cottura.

La storia narra che l’Impero Romano, sconfisse la popolazione autoctona dei Liguri Apuani per fondare la città portuale di Lvnae, nota per il commercio di marmo bianco, legname e altri prodotti di zona come formaggi, oggetti di artigianato e appunto vino. La viticoltura nei Colli di Luni è infatti documentata fin dall’epoca romana. Plinio il Vecchio già citava il vino di Luni come il migliore dell’Etruria: “Etruriae Luna palmam habet”(Plinio il Vecchio, Naturalis Historia XIV,VII,68).

Sono passati molti anni dai tempi dell’antica Luni, ma la produzione di vino in queste terre non si è mai fermata e il Vermentino qui prodotto sta guadagnando sempre maggior prestigio.

Per parlare della storia del nostro territorio e della sua lunga tradizione vitinifera di bisogna risalire a quando la colonia venne posta da Augusto nella VII regio Etruria  e Plinio Il Vecchio  nella sua nella sua opera “Naturalis Historia” a proposito del vino di questo luogo scriveva: “Etruriae Luna palma habet…”(65 d.C.) : “…dell’Etruria, quello di Luni ha la palma…”.

Ma ancora prima Livio in Ab Urbe condita parlando della sconfitta dei Liguri da parte dei Romani ci tramanda che il console Aulo Postumio concluderà l’opera di spopolamento del territorio tagliando i vigneti dei Liguri Montanie bruciando le scorte di frumento.

 

 

 

Le immagini simbolo di una grande avventura di una famiglia

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