LA SPEZIA – E’ ormai una storia infinita quella degli autotrasportatori spezzini che stanno attendendo da mesi che la Provincia dia loro una risposta per poter operare nella comunità europea senza l’ansia e il rischio di incorrere in sanzioni.
Era la fine del mese di maggio quando Cna scriveva all’Ufficio Trasporti della Provincia della Spezia per chiedere un incontro in merito alla circolare MIT 3738 del 13 maggio con cui si rendeva operativa la disciplina sulla Licenza Comunitaria anche per i trasporti stradali di merci con veicoli da 2,5 a 3,5 ton.
“Una circolare critica – spiega Giuliana Vatteroni, referente sindacale di Cna Fita La Spezia comprendendo le difficoltà dell’ente provinciale – perché da un lato non ha tenuto conto del fatto che ormai da anni le competenze in materia dell’autotrasporto merci sono in capo alle Motorizzazioni e, dall’altro perché ha imposto l’obbligatorietà da lì a pochissimi giorni, a partire dal 21 maggio 2022, senza prevedere un periodo transitorio indispensabile per le imprese in attesa di risposta per continuare ad operare. In quei giorni le imprese con i requisiti necessari hanno provveduto a inoltrare regolare richiesta di dispensa (a far corsi ed esami).
Da allora, fatto salvo l’incontro concesso dalla Provincia qualche giorno dopo, non abbiamo più ricevuto alcun aggiornamento. Non sono valse le nostre ripetute telefonate agli uffici competenti né l’ulteriore PEC inviata in data il 15 settembre scorso per sollecitare la chiusura delle pratiche. Le uniche risposte sono state solo brevissime rassicurazioni verbali a margine dei due incontri convocati dalla Provincia per discutere, peraltro, di argomenti differenti. Nessun atto concreto ha fatto seguito alle rassicurazioni. Abbiamo compreso le difficoltà iniziali rappresentateci dagli Uffici ma, a distanza di oltre cinque mesi, non troviamo più alcuna giustificazione e, soprattutto, riteniamo davvero non commentabile il fatto che nessuno si sia preoccupato di rispondere ad una nota inviata con posta certificata.
L’unica cosa sicura al momento è che le imprese, – conclude la referente sindacale di Cna Fita La Spezia -, che continuano a operare all’estero anche per conto di grandi committenti, lavorano nella speranza di non vedere i propri mezzi fermati e sanzionati, e di certo non per propria negligenza. Le aziende hanno bisogno di certezze e di risposte, soprattutto quando queste compromettono la loro stessa operatività”.