Bonificato il mare di Porto Venere con il recupero di sette boe e di catene arrugginite di un impianto di piscicoltura

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PORTO VENERE  – La bonifica si è concluso con il recupero di boe e di catene abbandonate in mare in uno specchio acqueo, nelle vicinanze di Porto Venere,  dove c’era un impianto di piscicoltura, poi dismesso.

Sette le boe recuperate che erano vincolate ai ‘corpi morti’ su un fondale di 28 metri da catene di 15 metri. In mare da anni orma costituivano un pericolo per la sicurezza della navigazione. Per questo la Capitaneria di Porto della Spezia è intervenuta non potendo ordinare la rimozione ai proprietari delle società fallita.

Le operazioni di bonifica sono avvenute con l’impiego del 5° Nucleo operatori subacquei della Guardia Costiera della Direzione marittima di Genova.

Una  annotazione: le boe erano costituite principalmente da materiale plastico, destinato nel tempo a deteriorarsi e diffondersi sotto forma di micro particelle con effetti deleteri per l’ecosistema marino. Le catene consumate si sarebbero potute spezzare diventando anch’esse un pericolo per l’intenso traffico di unità da diporto che caratterizza l’estate del canale di Portovenere.

Il Comune di Porto Venere ha garantito lo smaltimento di boe e catene,  catalogate come rifiuti speciali, con la supervisione dell’Ufficio Locale Marittimo.

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