Breve storia del Museo Tecnico Navale della Spezia: visite gratuite il 19 marzo

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LA SPEZIA – Martedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Patrono della Città della Spezia, il Museo Tecnico Navale sarà aperto al pubblico gratuitamente dalle 8:30 alle 19:30 (ultimo ingresso 19) a orario continuato.

Grazie a questa iniziativa la cittadinanza potrà immergersi nel ricco patrimonio delle collezioni museali che illustrano la millenaria vocazione marittima e navale del Paese.

Per l’occasione, alle 11 verranno presentate al pubblico due nuove acquisizioni: i modelli in scala 1:15 del MAS 15 e del barchino saltatore Grillo, i mezzi d’assalto di superficie voluti e impiegati dalla Marina per alcune tra le più coraggiose e significative imprese della sua storia. I due manufatti sono stati realizzati sulla base dei piani di costruzione originali e della documentazione fotografica storica in modo da dare concretezza alla narrazione museale delle azioni svolte con questi innovativi mezzi navali nel primo conflitto mondiale.——————————————————-

APPROFONDIMENTI a cura del Cantiere della Memoria delle Grazie

Prima dell’inizio della Grande Guerra, la Regia Marina, guidata dall’ammiraglio Paolo Thaon di Revel, investì nel cosiddetto “naviglio sottile”, ossia su unità piccole e leggere. L’ammiraglio, infatti, intuendo il cambiamento nelle modalità di confronto tra avversari, si pose come strenuo sostenitore della strategia della “guerriglia navale”, in opposizione a quella tradizionale della guerra “cavalleresca” tra grandi navi in alto mare. Pertanto, ancor prima che l’Italia entrasse nel conflitto, previde di impiegare in modo intensivo il naviglio sottile, tanto da orientare in tale direzione le costruzioni navali, incentivandole anche verso la sperimentazione di nuovi mezzi, come i MAS e i barchini saltatori, dei quali seguì i progetti, le prove, gli sviluppi.

I MAS (Motoscafi armati siluranti), dalla loro entrata in servizio, furono protagonisti con i loro equipaggi di arditi forzamenti dei porti avversari, tesi a colpire il naviglio militare e mercantile nemico. Ma l’azione decisiva fu quella compiuta dal Capitano di corvetta Luigi Rizzo, al comando di una squadriglia di due MAS, a bordo del MAS 15: l’affondamento della corazzata austriaca Szent Istvan, passato alla storia come “Impresa di Premuda”.  Il siluramento, “inferto” dal MAS 15, fece saltare i piani austriaci di rompere il blocco navale, operato dalla Marina italiana all’altezza di Otranto fin dall’inizio della belligeranza, e determinò il rientro di tutte le navi della flotta nel porto di Pola, da cui non uscirono più, fino all’armistizio, con significative conseguenze anche sul fronte terrestre.

Questa azione cambiò definitivamente il corso della Prima Guerra Mondiale a favore dell’Italia e diede grande prestigio alla Marina che, in ricordo di quell’evento, celebra ogni anno la sua Giornata il 10 giugno.

Un MAS speciale era, invece, il cosiddetto “Barchino saltatore”, un mezzo assolutamente innovativo realizzato nell’Arsenale di Venezia in quattro esemplari ai quali vennero dati i nomi di insetti saltatori (Cavalletta, Grillo, Locusta e Pulce) in riferimento al compito assegnato loro: dotati di ramponi, avrebbero dovuto scavalcare le ostruzioni retali distese a protezione del porto di Pola, in cui era concentrata la flotta austriaca, per attaccare poi con i siluri le navi nemiche.

Il Grillo (di cui il Museo Tecnico Navale espone la sezione trasversale originale) tentò l’impresa la notte del 14 maggio 1918, ma fu bloccato dalla reazione avversaria davanti all’ultimo sbarramento. Autoaffondato e semidistrutto, fu recuperato dagli austriaci, i quali lo studiarono cercando di realizzarne una copia, senza però arrivare a completare il proprio prototipo prima della fine del conflitto.

La Marina raggiunse poi l’obbiettivo di infiltrarsi nel porto di Pola e colpire una nave nemica la notte del 1° novembre 1918; lo strumento impiegato fu la Torpedine semovente Rossetti (detta Mignatta), il primo mezzo d’assalto subacqueo della storia, progenitore dei Siluri a Lenta Corsa, progettato e realizzato nell’Arsenale della Spezia dall’ingegnere del Genio Navale Raffaele Rossetti e del quale il Museo espone l’unico esemplare esistente al mondo.

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