Dopo il caso del Porto d’Amburgo, Luigi Merlo rilancia: “Il disegno egemonico della Cina sui porti occidentali è un pericolo”

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Roma – Nel mezzo della bufera politica in Germania sulla cessione alla Cosco di almeno il 25% del Porto di Amburgo, Luigi Merlo, Presidente di Federlogistica-Conftrasporto torna a mettere in guardia: “Il disegno egemonico della Cina sui porti occidentali è un pericolo”.

“Confondere lo sviluppo dei traffici tra Europa e Asia con un disegno egemonico a livello globale – ha detto Luigi Merlo – è, nella interpretazione più benevola, un peccato di ingenuità. Durante la pandemia, e anche di recente, abbiamo subito le conseguenze devastanti della chiusura dei porti cinesi; stiamo assistendo da anni, in un assordante silenzio circa i pericoli che comportano, a ciò che accade nelle nazioni che hanno affidato le loro infrastrutture strategiche alla Cina”.

E in Italia? “La mancata emanazione del regolamento sulle concessioni terminaliste, che attendiamo da ben 28 anni, e la mancanza di una effettiva regia strategica sulla politica portuale, hanno aperto falle (come accaduto a Trieste, firmatario di un’intesa quadro fortunatamente congelata proprio sulla Via della Seta) nel sistema strategico dei porti, lasciando spazi a potenziali rischi di cessione di sovranità ad altri paesi su asset fondamentali per l’Italia”.

Merlo ricorda infine che non è un problema recente emerso prima con il Porto del Pireo e ora con la Cosco nel Porto di Amburgo, poiché sono cinque anni che “abbiamo  abbia acceso i riflettori sui rischi sottostanti al progetto della Via della Seta e come invece per molto tempo alcune forze politiche, associazioni di categoria e persino Istituzioni lo abbiano sostenuto con grande vigore definendolo un’opportunità eccezionale”.

 

 

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