LEVANTO – Sono state consegnate nella sala consiliare del Comune di Levanto le Bandiere blu ai titolari delle spiagge del golfo rivierasco che quest’anno hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento.
Per l’ottavo anno consecutivo, sugli arenili compresi tra la foce del torrente Gavazzo e l’area nautica di Vallesanta (che comprende la spiaggia libera centrale, la spiaggia attrezzata “Central beach” gestita dalla “Levante multiservizi” e gli stabilimenti “Blue marlin”, “Vallesanta”, “Nettuno” e “Scapinera beach”) sventola il famoso vessillo (la più importante certificazione di qualità ambientale internazionale) assegnato dalla “Fondazione per l’educazione all’ambiente” alle cittadine che perseguono la gestione sostenibile del territorio, con particolare riferimento alle aree marine e lacustri.
Ma la ‘Bandiera blu’ non è solo sinonimo di mare pulito. Dietro il raggiungimento di questo obiettivo c’è un impegno collettivo quotidiano che riguarda naturalmente la qualità delle acque marine, ma che coinvolge più in generale tutti i comportamenti virtuosi nel settore ambientale: dalla gestione dei rifiuti alla regolamentazione del traffico dei veicoli, dalla sicurezza ai servizi erogati sulle spiagge.
Per Levanto è il riconoscimento di un percorso avviato nel 2015, con l’entrata in funzione del depuratore di Vallesanta, indispensabile per soddisfare i requisiti richiesti dal protocollo ambientale ma non sufficiente per aspirare all’attribuzione del vessillo, che avviene solo se ad esso vengono affiancate una gestione “virtuosa” delle politiche ambientali e una fruizione del territorio rispettosa delle sue peculiarità.
Tutti requisiti che anche nel 2022 il Comune di Levanto è riuscito a raggiungere e che gli valgono anche le certificazioni ambientali ‘Iso 14001’ ed ‘Emas’ e la ‘Bandiera Lilla’ “attribuito agli enti che operano per dotare le proprie cittadine di infrastrutture, servizi e iniziative che rendano i luoghi facilmente accessibili e fruibili alle persone diversamente abili, stimolando l’accoglienza nei confronti del cosiddetto “turismo accessibile”.