Roma – E’ stato rinnovato il contratto collettivo nazionale di lavoro degli ormeggiatori e dei barcaioli dei porti italiani con l’accordo tra ANGOPI, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi e le organizzazioni sindacali”.
A riferirlo sono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, spiegando che “la stipula arriva in una fase che presenta ancora alcune incertezze per il particolare contesto socio-economico mondiale e per la mancata approvazione del provvedimento relativo all’aggiornamento del Regolamento per l’esecuzione del Codice della Navigazione che inciderà sugli aspetti formativi, classificatori e retributivi”.
L’accordo, scaduto a giugno 2022, avrà decorrenza dal 1 luglio 2022 con scadenza al 30 giugno 2025, con un immediato incremento complessivo pari a 175,50 euro oltre al miglioramento delle prestazioni erogate da Fondo di Accompagno all’esodo con l’aggiunta di un incentivo in aggiunta alla indennità erogata per la maturazione dei requisiti di pensione anticipata o di vecchiaia. Per la parte retributiva, tenuto conto della erosione del potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori, per il periodo da luglio 2022 a giugno 2023 le società cooperative hanno riconosciuto apprezzamenti economici non inferiori, per ogni singolo mese, all’aumento contrattuale individuato”.
“Il rinnovo – spiegano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – introduce significativi interventi sulla parte normativa riferita al turno giornaliero e all’istituto della mobilità rendendo il dettato contrattuale rafforzato, riformato ed adeguato alle novità normative. Particolare attenzione è stata posta nei confronti del personale amministrativo e tecnico per la complessiva efficienza del servizio prestato confermando l’avvio del percorso per la definizione di una specifica sezione contrattuale a loro riferita”.
Si tratta di “un rinnovo contrattuale dai contenuti significativi e di valore per l’intera categoria, quale elemento centrale a garanzia della sicurezza per l’operatività dei nostri porti anche in termini di prevenzione dei rischi”.