Era da tempo che non si proponeva un confronto aperto sui grandi cambiamenti nella logistica dal punto di vista di un porto modello che continua a fare scuola per come riesce ad essere comunità, per la sua capacità di innovazione e continua e, di conseguenza, per la sua efficienza da vertice di questa speciale classifica.
Come secondo porto in Italia per movimentazione di contenitori, il Porto della Spezia si è voluto interrogare sul mantenimento del suo ruolo da protagonista già con un titolo emblematico: “La Spezia e il suo porto nello scenario globale del Terzo Millennio”, chiamando dunque a tali consapevolezza e responsabilità tutta la comunità della città.
E si è voluto interrogare mettendo a confronto gli operatori della catena logistica, portuale e armatoriale, locali e nazionali, le istituzioni, i politici chiamati a confrontarsi nell’evento che è stato promosso da Confindustria insieme alle Associazioni degli Spedizionieri e degli Agenti Marittimi della Spezia, e alla Associazione nazionale degli Spedizionieri Doganali.
Il risultato è stato la messa a fuoco di una idea-visione realistica sui grandi cambiamenti lanciata dalla Spezia proprio perché il suo è un porto che non è solo importante nell’economia del Paese ma anche all’avanguardia.
Il punto di vista sul futuro della logistica e della portualità è stato inquadrato peraltro nel contesto europeo e globale nel quale si è chiamati a operare con la “lezione” di Paolo Magri professore in Relazioni Internazionali Università Bocconi e vice presidente esecutivo e direttore ISPI, sull’attuale situazione politica e sui riflessi economici della guerra in Ucraina.
La giornalista Veronica Gentili, approdata dal mondo tv della politica, a quello dei porti e dello shipping, ha moderato le tre tavole rotonde, concluse con la sintesi affidata all’ammiraglio Giovanni Pettorino, consulente del ministro Giovannini in qualità di esperto per la portualità per la Conferenza Nazionale di Coordinamento delle Autorità di Sistema Portuale.