Fincantieri vede per il 2022 anche il ritorno a una sostenibile distribuzione dei dividendi

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Trieste – Al di là delle incognite dovute all’incertezza macroeconomica, al conflitto russo-ucraino e all’emergenza sanitaria, i risultati del 2021 e il carico di ordini potrebbero consentire a Fincantieri il ritorno a una sostenibile distribuzione dei dividendi dal 2022.

Data la posizione finanziaria netta per il 2022 prevista in linea con i valori di fine anno 2020, Fincantieri prevede infatti ricavi in crescita nel 2022, superando le stime attese prima della pandemia e un consolidamento della marginalità, nonostante l’incremento dei prezzi delle materie prime e dell’energia che il gruppo sta riscontrando.

Per l’amministratore delegato Giuseppe Bono questi risultati “dimostrano la capacità e la resilienza di Fincantieri nel rispondere a una crisi, quella legata alla pandemia, che ha colpito l’azienda e i suoi clienti In tale contesto, la società ha saputo mantenere gli ordini e tutti i suoi impegni, consegnando le navi nei tempi concordati. La spinta inflazionistica, la scarsità delle materie prime e il conflitto in corso rendono ancora più complesso e incerto lo scenario attuale. Il momento particolarmente difficile che stiamo attraversando richiede quindi la massima coesione e determinazione di tutto il personale nell’affrontare le difficoltà emergenti”.

Da rilevare al riguardo, come abbiamo già scritto nel precedente articolo, che i volumi di produzione hanno raggiunto livelli record per lo sviluppo dell’ingente carico di lavoro e il rispetto del piano di consegne, con 16,4 milioni di ore lavorate da 13,1 milioni del 2020 e 15,6 milioni del 2019.

Il primo commento è arrivato dal sindaco. “Sono risultati che consentono l’assunzione dei lavoratori a riprova del fatto che la società non è solo orientata al profitto ma anche al valore sociale della produzione creando ricchezza per il Paese e con essa posti di lavoro di cui ne beneficiano i lavoratori, le loro famiglie e i cantieri liguri − ha affermato Antonio Apa, segretario generale Uilm Genova − e grazie alla lungimirante strategia di politica industriale di Bono, Fincantieri amplia le sue competenze entrando in nuovi segmenti tecnologici e mettendo a terra importanti e innovativi progetti, insieme a primari partners nazionali e internazionali. La Uilm non può che essere soddisfatta di questi risultati che abbiamo contribuito a realizzare insieme ai lavoratori. Per questo non posso che auspicare e come me la pensano gli 8.000 dipendenti Fincantieri che il governo dia continuità all’attuale management”.

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