Giovanni Toti “costretto” a dimettersi da presidente, i liguri al voto in ottobre

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Genova – Alla fine Giovanni Toti si è dimesso ma, forse, sarebbe più corretto dire che è stato costretto a dimettersi.

A consegnare la lettera di dimissioni in regione a Genova è stato l’assessore Giacomo Raul Giampedrone su delega dello stesso Toti. Una decisione presa dopo ottanta giorni di arresti domiciliari nella sua casa di Ameglia.

Giovanni Toti è stato presidente della Regione Liguria dall’11 giugno 2015 al 26 luglio 2024.

Ora l’ex governatore avanzerà la richiesta di revoca della misura cautelare alla giudice delle indagini preliminari.

E ora scattano i 90 giorni entro i quali si dovrebbero tenere le elezioni prevedibilmente dunque nel prossimo mese di ottobre.

Al momento come candidati alla presidenza della Regione Liguria sono accreditati l’ex ministro Pd Andrea Orlando ed Edoardo Rixi, numero uno della Lega in Liguria, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Poco fa è stata diffusa la lettera scritta a penna da Giovanni Toti al suo avvocato Stefano Savi: “Mi assumo tutta la responsabilità di richiamare alle urne, anticipatamente, nei prossimi tre mesi, gli elettori del nostro territorio, che dovranno decidere per il proprio futuro. Oggi sento come necessario che i cittadini tornino a esprimersi per ridare alla politica, al più presto, quella forza, quella autorevolezza, quello slancio, indispensabili ad affrontare le moltissime sfide che la Regione ha di fronte per continuare nel percorso di modernizzazione e crescita economica”.

Toti spiega anche di “avere atteso fino ad oggi per rassegnare le mie dimissioni per consentire al Consiglio regionale di approvare l’assestamento di bilancio e il rendiconto, fondamentali per la gestione dell’ente. Al Parlamento nazionale e all’opinione pubblica del Paese il dovere di fare tesoro di questa esperienza e tracciare regole chiare e giuste per la convivenza tra giustizia e politica all’interno del nostro sistema democratico”.

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