I Porti di Valencia, Barcellona, Bilbao, Rotterdam e Hanko a confronto a LetExpo sulle sfide presenti e future

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Questa volta ci è fatto obbligo di superare il limite delle trenta righe della rubrica che racconta il mondo perché il tema è quello dei porti europei presenti all European Seaport and Shipping di LetExpo a Verona per confrontarsi con quelli italiani sulle sfide presenti e future, moderati da Antonio Errigo, vice direttore ALIS.

di Enzo Millepiedi

Hanko  – Il porto di Hanko è fulcro dei collegamenti per le industrie finlandesi, nei traffici tra il sud della Finlandia e Germania, Polonia, Belgio, Paesi Bassi, Regno Unito, Russia, porto nel quale e per il quale la “digitalizzazione è tra gli aspetti strategici principali, ancora prima della sostenibilità” – ha riferito  Anders Ahlvik – managing director porto di Hanko – e necessita di importanti investimenti”. Oltre alla gestione  dei flussi di navi – ha aggiunto – è importante la gestione dei flussi digitali perché  attraverso le analisi dei dati è possibile interpretare quello che avviene all’interno dei porti stessi. Quanto all’energia e alla  sostenibilità ha precisato che nel Mar Baltico le navi rompighiaccio comportano l’utilizzo di maggiori quantitativi di carburante, con un costo più alto rispetto ad altre realtà portuali che non devono confrontarsi con il ghiaccio, “quindi si impone la necessità di trovare nuove modalità di trasporto per creare una rete sostenibile che colleghi la Finlandia con l’Europa, anche potenziando la rete ferroviaria”.

Rotterdam – Giovanna Franceschini, commercial development Routescanner Port of Rotterdam, ha presentato il progetto Routescanner la mappa digitale che aiuta armatori spedizionieri e caricatori a trovare, confrontare e scegliere la migliore rotta possibile per i container. La sostenibilità è uno dei temi chiave della mappa “nata dalla necessità di trovare diverse tipologie di trasporto al fine di ridurre le emissioni ma anche per creare nuove opportunità di business. C’è bisogno comunque che “tutti gli operatori siano sulla nostra piattaforma. Stiamo lavorando molto per completarla e crediamo che debba essere accessibile a tutti, ecco perché Routescanner è gratuita”.

Valencia – Manuel J. García Navarro head of intelligence business porto di Valencia  ha parlato del ruolo strategico delle Autostrade del mare per il porto di Valencia e degli investimenti a favore dello sviluppo di questi collegamenti tra Spagna e Italia, che sono la maggior parte dei traffici dello scalo. “Se pensiamo alle Isole Baleari e al traffico italiano, queste sono il 50% del traffico di Valencia” – ha specificato – con collegamenti Spagna-Italia che dal punto di vista ambientale sono effettuati dalla EcoValencia, nave green della quinta generazione del Gruppo Grimaldi”. Gli investimenti fatti nel porto di Valencia vedono “12 terminali portuali, primo porto spagnolo per le Autostrade del mare. Di questi terminal, cinque sono gestiti da “Valencia Europa” azienda del Gruppo Grimaldi. Due Autostrade del mare che collegano con alta frequenza Valencia ai porti italiani, le linee sono gestite dal Gruppo Grimaldi. L’intermodale è infine un altro aspetto strategico: il porto di Valencia sta investendo nella creazione e nel miglioramento della rete ferroviaria in collaborazione con il Ministero dei trasporti con lo stanziamento di 15 milioni di euro”.

Barcellona – Lluis Paris Commercial Manager del Porto di Barcellona è intervenuto sugli investimenti fatti per il cold ironing: 69 milioni saranno impiegati per collegare le navi alla rete elettrica portuale, durante tutta la sosta non ci sarà nessuna emissione in porto”. “La nostra forza – ha sottolineato – è la grande rete sociale e economica che tuttavia deve continuare a crescere, una rete sviluppata con partner come Grimaldi che ha portato un cambiamento alla mentalità dei clienti. Dobbiamo offrire nuovi servizi allo sviluppo di questa grande rete”.

Bilbao – Amaia Sarasola – marketing & commercial manager porto di Bilbao è intervenuta sugli sviluppi di Bilbao che vanta oggi la consolidata presenza dell’industria petrolchimica, del petrolio e del gas, ma che vede nel futuro “lo sviluppo di nuove risorse, con un impianto di idrogeno, risorse e energie rinnovabili”.
E sul piano della sostenibilità del trasporto su gomma? “ Gli autisti vogliono poter guidare meno e vivere meglio, i porti, gli operatori e le aziende di shipping continuano a lavorare in sinergia in questa direzione per trasformare il modello di business. Le sfide del futuro vedono lo sviluppo di un mix di energie green, lo sviluppo della rete ferroviaria, limitazioni per l’acceso di auto private in porto e il rafforzamento dell’intermodalità con connessioni ferroviarie di ultimo miglio”.

Fonte: Lucia Nappi – Corriere Marittimo

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