Varese (Lombardia) – Gli “Appunti di un maestro d’ascia” delle Grazie illustrati da Corrado Ricci al convegno “Tra legno e acqua” a Varese per iniziativa dall’Associazione Vele d’Epoca Verbano nell’ambito della ‘mission’ tesa alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio nautico e delle sue tradizioni.
Per l’importanza di questi appunti contenuti in un montaggio curato da Roberto Celi basta basterebbe questa sintesi: “Solo tenendolo in mano e osservando la calligrafia d’altri tempi fa battere il cuore”. Cioè la passione unita alla conoscenza e alla competenza che ha fatto il miracolo di trasmettere di generazione più di un mestiere un’arte.
E ancora: “Nel procedere spesso sgrammaticato delle frasi, palesa l’antico approccio all’arte di costruire barche fatto di conoscenza dei legni, del loro impiego a fini strutturali, di matematica basica per il calcolo del volume di carena e della stabilità degli scafi, per la costruzione degli scali finalizzati ai vari”.
Così è stato presentato a Varese il libricino di appunti, stesi in ordine sparso, dal maestro d’ascia Giuseppe Rosa, figlio d’arte: il padre era già’ maestro d’ascia.
Giuseppe nacque alle Grazie il 22 dicembre del 1851; lì si spense all’età di 72 anni, il 19 giugno del 1923 all’età di 72 anni dopo un’esistenza dedicata al lavoro e alla famiglia.
Non è un manuale strutturato quello da lui elaborato ma un inanellarsi di nozioni acquisite per effetto del passa parola, seguendo gesti e i racconti del padre e di altri maestri d’ascia del borgo delle Grazie, un testo qua e là corredato da disegni. Ne sono state realizzate delle copie anastatiche a cura della Federazione italiana barche storiche ed è per questo che è stato presentato da Corrado Ricci in anteprima a una qualificata platea di appassionati di cultura del mare e di costruzioni navali al convegno “Tra legno e acqua”.