MUGGIANO (LA SPEZIA) – Alla presenza del Sottosegretario di Stato del Ministero Difesa Stefania Pucciarelli e del Presidente del Consiglio Regionale della Liguria Gianmarco Medusei, si è tenuta nel Cantiere di Muggiano la suggestiva e emozionante cerimonia del trentesimo anniversario dell’impresa della nave Destriero.
La nave avveniristica che il 9 agosto del 1992 l’imbarcazione stabilì il record di traversata atlantica, tuttora imbattuto, conquistando il Nastro Azzurro dopo aver percorso oltre 3 mila miglia nautiche che separano il faro di Ambrose a New York da quello di Bishop Rock in Inghilterra in meno di 60 ore alla velocità media di 53 nodi, con punte di 65, senza rifornimenti intermedi.
L’evento è stato organizzato dalla Fondazione Fincantieri e dagli Stati Generali del Patrimonio Italiano, la consulta permanente e plenaria costituita dai rappresentanti delle più autorevoli e importanti istituzioni e organizzazioni private e pubbliche che operano nel settore del patrimonio.
All’evento sono intervenuti il Presidente di Fincantieri Generale Claudio Graziano, il Professor Ivan Drogo Inglese, Presidente degli Stati Generali del Patrimonio Italiano, il Generale Carlo Magrassi, Presidente della Fondazione Fincantieri, oltre ai sindaci e alle autorità del territorio che hanno fatto da tutorial nella consegna delle pergamene a quanti resero possibile quell’impresa.
Erano presenti anche i componenti dell’equipaggio dell’epoca, a cominciare dal pilota Cesare Fiorio, già direttore tecnico della scuderia Ferrari, Nello Andreoli, Aldo Benedetti, Franco De Mei Natrella, Silvano Federici, Mario Gando, Michael Hurle, Davide Maccario, Giacomo Petriccione, Cesare Quondamatteo e Sergio Simeone. Tutti hanno ricevuto un riconoscimento ufficiale, l’attestato del trentennale, che certifica la partecipazione all’impresa.
Per i tre membri dell’equipaggio Giuseppe Carbonaro, Odoardo Mancini e Massimo Robino Minetto, non più in vita, sono stati i familiari a ritirare l’attestato.
Sono stati inoltre ricordati anche tutti i dirigenti e i tecnici che, con il loro lavoro, contribuirono al successo dell’impresa, tra cui Luigi Mor e Moreno Molinari, rispettivamente direttore e vice direttore del cantiere di Muggiano, Mauro Parodi, capo commessa, Francesco Rosa, responsabile controllo produzione, Franco Liistro, capo della comunicazione di Destriero e Vera Murialdi responsabile ufficio stampa di Fincantieri per la Liguria. È stata ricordata anche la figura di Corrado Antonini, che all’epoca era l’amministratore delegato di Fincantieri.
Il Destriero fu commissionato dal principe Karim Aga Khan che affidò i lavori per la sua realizzazione a Fincantieri. Il progetto venne redatto dall’americano Donald Lee Blount e il design curato da Pininfarina. L’imbarcazione, interamente in alluminio e lunga quasi 70 metri, era equipaggiata con 3 turbine a gas General Electric che trasferivano la potenza agli idrogetti della svedese Kameva.
Oggi il Destriero è ancora proprietà del principe Karim Aga Khan e si trova in un cantiere di Brema in Germania.
Nel suo intervento il Generale Claudio Graziano, Presidente di Fincantieri, ha commentato: “Un pilastro fondamentale alla base delle strategie di Fincantieri è il senso di appartenenza ad un gruppo, ad una azienda e ai suoi valori, un sentimento che diviene interiorizzato per l’assolvimento di una missione condivisa e che genera affezione verso la realtà lavorativa dove si opera: tutto ciò si acquisisce e si tramanda nel tempo anche grazie a imprese umane e tecnologiche come quella del Destriero, che ha scritto una pagina storica della marineria italiana e non solo”.
Per il Generale Carlo Magrassi, Presidente della Fondazione Fincantieri “il trentennale di un grande successo sui mari è la migliore rappresentazione degli obiettivi della Fondazione Fincantieri, che si propone di sostenere la cultura d’impresa saldando la concreta esperienza industriale con la memoria storica. Siamo dunque particolarmente orgogliosi di aver contribuito alla celebrazione del Destriero, capace di compiere un record che è entrato a pieno titolo nell’immaginario collettivo”.
Il Professor Ivan Drogo Inglese, Presidente degli Stati Generali del Patrimonio Italiano, nell’ambito di quella che è stata una lezione magistrale ha sintetizzato così il senso del trentennale: “Chi ha avuto l’opportunità di partecipare alla cerimonia ha compreso che la vera impresa, dopo quella originaria, non è stata quella di organizzare l’evento bensì di accendere un focus sul Destriero. Perché il Destriero è un concentrato di elementi identitari e di valori del nostro Paese e del nostro patrimonio. Per questo motivo ci siamo mossi per chiedere lo status di bene culturale per questa imbarcazione”.
Ed è intuibile ed evidente che il racconto non si esaurisce così. Sono stati pronunciate parole forti e impegnative nel ricordare a tutti quale è stata e quale è la vera essenza del Destriero che riparte dalla avvenuta riaccensione di un faro su un prototipo verso il quale “abbiamo un debito d’onore” che appunto va onorato in nome anche del motto sotto il quale è nata una leggenda e con il quale è stato realizzato un sogno. Ricordiamolo quel moto di trent’anni fa diventato oggi un paradigma in ogni campo: eccellere.
Nella foto sopra il titolo i relatori e il team di Fincantieri e delle altre società che partecipò alla preparazione dell’impresa. Qui sopra dall’alto al basso il sottosegretario alla Difesa Stefania Pucciarelli e il presidente del consiglio regionale della Liguria Gianmarco Medusei con Cesare Fiorio, una leggenda vivente, con il quale è poi fotografato con Antonio Autorino capo della comunicazione di Fincantieri e qui in basso i componenti dell’equipaggio che fece l’impresa insieme ai famigliari che hanno ricevuto l’attestato del Trentennale alla memoria