Intermarine costruirà i cacciamine di nuova generazione e Leonardo li armerà

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SARZANA – Intermarine e Leonardo hanno sottoscritto, come raggruppamento temporaneo d’impresa, un contratto per la fornitura di unità navali per la ricerca e la bonifica delle mine.

Si tratta di cacciamine costieri di nuova generazione oltre al supporto logistico integrato, del valore di 1,6 miliardi per l5 unità e di 1 miliardo in opzioni per il completamento del programma.

Il contratto è stato sottoscritto con Navarm, Direzione degli armamenti navali del Segretariato generale della Difesa e Direzione nazionale degli Armamenti.

Laquota di Intermarine è di 1,165 miliardi di euro, corrispondente al 73% e quella di Leonardo è di 0,430 miliardi di euro, che corrisponde al 27%. Una ripartizione analoga vale anche per le “tranches” opzionali.

Intermarine, nel ruolo di mandataria, sarà la design authority delle Unità Navali e fornirà il sistema di piattaforma; Leonardo ha il ruolo di mandante, design autority e fornitore del sistema di combattimento.

Il contratto è il risultato di un percorso caratterizzato da importanti investimenti in attività di R&D su nuovi materiali e su tecnologie di produzione innovative e all’avanguardia. Fa seguito a una intensa attività di studi preliminari condotta a fronte del contratto sottoscritto nel 2021 tra Intermarine e Navarm incentrato sugli “Studi di riduzione del rischio e definizione del progetto di Unità Cng”.

L’avvio del programma consentirà alla Marina Militare italiana di dotarsi di cacciamine altamente innovativi che, grazie alle più moderne tecniche costruttive e ad avanzate soluzioni del sistema di combattimento in grado di garantire un livello elevato di integrazione e di automazione delle operazioni, aranno un unicum mondiale per capacità operative espresse e per tecnologie all’avanguardia negli assetti per il controllo, la difesa dei fondali e delle infrastrutture critiche subacquee.

Il programma risponde all’esigenza di rinnovamento della Componente nazionale di contromisure mine in un momento di crescenti tensioni internazionali e crescenti minacce nella dimensione marittima, sopra e sotto la superficie, come testimoniano i recenti conflitti nelle aree di interesse strategico nazionale (Mar Mediterraneo, Mar Nero, Mar Rosso, Golfo Persico e Mar Baltico).

I cacciamine di nuova generazione costieri, grazie alle caratteristiche esclusive degli scafi (resistenza a shock generati da esplosioni subacquee e bassa segnatura magneto-acustica) a cui si aggiungono le potenzialità operative offerte dalle più moderne tecnologie del sistema di combattimento – sonar e comando e controllo multi-dominio, comprensivo della gestione integrata di veicoli unmmanned – saranno in grado di assolvere un ampio spettro di missioni. Tra queste, la bonifica di aree minate e le operazioni cosiddette di seabed surveillance per il controllo e protezione delle infrastrutture critiche subacquee (condotti oil & gas e reti marittime di dati) e la tutela dei beni culturali e dell’ambiente marino.

Con una lunghezza di 63 metri e un dislocamento di 1.300 tonnellate, i Cng/c si distingueranno per la capacità di poter condurre operazioni di bonifica operando all’interno di campi potenzialmente minati garantendo la sicurezza degli equipaggi, impiegando diverse tipologie di mezzi autonomi come moltiplicatori di efficacia e potenziamento delle capacità di scoperta e difesa.

I Cng/c, per caratteristiche tecniche e operative, saranno le unità di contromisure mine più innovative al mondo, riaffermando il ruolo dell’Italia quale paese leader da un punto di vista tecnologico e dottrinale nella guerra di mine e della dimensione subacquea. In un contesto internazionale in cui tutte le Marine Militari della Nato e dei Paesi più avanzati devono rinnovare le proprie flotte di cacciamine convenzionali, il programma Cng sarà anche e senza dubbio un game changer, fonte di interesse ed un potenziale per attività di export e di cooperazione internazionale.

Le unità navali saranno prodotte presso i cantieri navali di Intermarine a Sarzana (La Spezia), con rilevanti ricadute occupazionali che vedranno un aumento significativo dell’organico aziendale. L’intero sistema di combattimento, composto dal sistema di comando e controllo Sadoc 4 cyber-resilient, da avanzati sensori radar ed elettro-ottici, da un nuovo sonar a banda larga con capacità di scoperta e classifica mine, nonché da un sistema integrato multi-banda di comunicazioni e data link per assicurare il livello più alto ed efficace di interoperabilità, sarà prodotto e fornito da Leonardo.

Immagine da Ares Osservatorio Difesa

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