La cerimonia di donazione del Comune della Spezia e della Famiglia Lia della Croce Argentea alla Repubblica di Croazia

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LA SPEZIA – ZARA (Croazia) – Il sindaco della Spezia, a conclusione di un complesso e delicato accordo internazionale, è intervenuto a rappresentanza della città e dell’Italia alla cerimonia di donazione della Croce Argentea del XIV Secolo, che si è svolta nella serata di ieri, venerdì 4 agosto, al Monastero di San Francesco a Zara, uno dei luoghi più importanti della storia e cultura religiosa balcanica e del culto francescano europeo.

Dopo cinquant’anni dalla sua scomparsa l’importante oggetto votivo, simbolo della cristianità per le comunità religiose balcaniche, è così tornato nel luogo d’origine dove, da oggi, rimarrà custodita.

Quello che si è tenuto ieri a Zara è stato un evento molto significativo non solo per tutta la comunità croata perché la Croce, oltre ad essere un simbolo religioso che rappresenta la città, è anche un importante oggetto di culto riconosciuto dalla Comunità Cristiana Europea legato alla tradizione francescana.

Questa operazione culturale e diplomatica è stata resa possibile grazie alla mediazione del primo cittadino della Spezia e ha coinvolto la Famiglia Lia, l’Ambasciata della Repubblica di Croazia quella della Repubblica Italiana, il Ministero della Cultura e dei Media croato, il Ministero dell’Interno le istituzioni italiane locali croate e italiane. L’opera d’arte era parte della prestigiosa collezione della Famiglia Lia, concessa in comodato d’uso al Comune della Spezia e rimasta esposta al Museo Lia per decenni. La decisione di farla tornare nel suo luogo e contesto d’origine è stata presa in sinergia tra tutti i soggetti coinvolti, dopo complesso un iter burocratico durato diversi mesi.

La Croce Argentea (o Croce Zaratina) era stata realizzata a cavallo tra il XIV e il XV secolo dal grande artista orafo Francesco da Milano, e raffigura oltre a Santi francescani, i due protettori della città di Zara: San Crisogono e Sant’Anastasia. Era stata regolarmente acquistata dal collezionista Amedeo Lia tramite un importante circuito di vendita di opere d’arte, ma non se ne conosceva la storia sino a quando non è stata riconosciuta da un esperto che ha compreso si trattasse proprio di un oggetto appartenuto al patrimonio artistico croato e andato perduto negli anni settanta.

Alla cerimonia di riconsegna, oltre al Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, hanno partecipato il Ministro della Cultura e del Turismo croato Nina Obuljen Koržinek, il Ministro dello Sviluppo Regionale e dei Fondi UE della Croazia Šime Erlić, il Direttore Generale della Polizia croata Nikola Milina, il rappresentante del Comando del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, il maggiore Alessandro Caprio, e l’Ingegner Riccardo Lia, che a nome della sua famiglia aveva formalizzato la donazione. Il rito si è svolto all’interno del Monastero di San Francesco a Zara alla presenza di numerosi fedeli e dei rappresentati istituzionali della locale comunità.

Il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini ha dichiarato che “questa Croce non è solo un’opera d’arte o un cimelio storico, ma raccoglie il sentimento di una comunità e ha un significato profondo che supera il già grande valore materiale. Non abbiamo semplicemente riportato a casa un oggetto, abbiamo ritrovato e riscoperto un’opera d’arte in più e che è patrimonio di tutti noi: italiani, croati, europei e cittadini del mondo. Si tratta di un bene il cui valore simbolico è riconosciuto a livello europeo, per questo, in sinergia tra istituzioni e privati, abbiamo lavorato per fare in modo che sia potuta tornare nel suo luogo d’origine dopo oltre mezzo secolo. Ci siamo riusciti grazie a una decisione presa in accordo tra il Comune della Spezia e la Famiglia Lia. Ringrazio il Governo croato per averci resi partecipi di questo progetto e aver collaborato per arrivare a questa giornata ci rende orgogliosi come persone e come amministratori. Mi auguro che da questo importante risultato possano nascere nuove collaborazioni tra la città della Spezia e quella Zara”.

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