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La vicenda Oto Melara resta legata al rinnovamento del parco in dotazione delle Forze armate italiane

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LA SPEZIA – Resta ancora con il punto interrogativo la “destinazione” dell’Oto Melara, anche dopo l’incontro tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e l’omologo tedesco Boris Pistorius in Germania.

Si sa che sono stati diversi i temi sui quali si sono confrontati i due Ministri tra i quali la collaborazione nel settore dell’industria della difesa, Mediterraneo allargato, nonché “l’importante legame tra Unione Europea e Africa dove occorre garantire non solo sicurezza ma anche sviluppo e crescita economica”.

Mentre tra i temi delicati è rispuntata proprio la vendita in sospeso di una quota di Oto-Melara, per cui si era fatta avanti Reinmetall, un dossier rimasto caldo rimasto in stand-by su Oto Melara e Wass, le due società di armamenti navali e terrestri messe nel mercato da Leonardo nel 2021.

Inizialmente su Oto Melara-Wass avevano espresso interesse il consorzio franco-tedesco Knds e Fincantieri ma poi era arrivata anche una offerta non vincolante a Leonardo del valore tra 190 e 210 milioni di euro dalla Rheinmetall intenzionata a investire in Italia acquistando fino al 49% di Oto Melara.

La destinazione di Oto Melara è peraltro legata a doppio filo con il programma un rinnovamento del parco in dotazione delle Forze armate italiane. Oto Melara fa parte con Iveco del Cio, capofila dell’industria nazionale negli armamenti terrestri, controllato da Cnh Industrial e Leonardo. Al consorzio Cio, composto da Iveco e Oto Melara, è stato affidato il programma di ammodernamento di 122 Centauro, veicolo blindato utilizzato dai reparti di cavalleria dell’Esercito. Tuttavia devono essere sostituiti i veicoli cingolati per la fanteria Dardo e i carri armati Ariete.

Come emerge dalla proposta della tedesca Rheinmetall inviata a Leonardo la strategia di crescita per Oto Melara sarebbe individuata nei futuri programmi terrestri per la fanteria. A partire dal nuovo carro leggero — Aifv  — per la sostituzione del Dardo fino alla partecipazione al programma del futuro carro armato europeo.

Fonte Start Magazine

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