LA SPEZIA – Anni fa mi capitò l’occasione di conoscere alla Foce un camionista proprio poco dopo che aveva cessato la sua attività. La migliore del mondo, mi disse, più volte, e comunque quella che aveva scelto per predisposizione e per passione. Un altro mestiere non gli avrebbe dato tanta soddisfazione. E via di seguito.
Era, accanto al suo camion tenuto a lucido come un gioiello, felice di ricordare ma triste perché non poteva più mettersi alla sua guida sulle strade del mondo. E a un certo punto si commosse al punto che il viso dell’uomo apparentemente rude si rigò di qualche lacrima.
Che si asciugò scusandosi per quella debolezza.
Gli risposi che non doveva e mi sedetti ad ascoltare il racconto di una vita.
Non l’ho più visto. Ma me ne sono ricordato in queste settimane sentendo che non si trovano più autisti – Luigi Merlo presidente di Federlogistica ha parlato di una carenza di ventimila solo in Italia, nella trasmissione sui trasporti del lunedì a Radio24 Andrea Ferro se ne è visti quantificare 17mila. Ma la sostanza non cambia. Mancano gli autisti. Che in Inghilterra hanno mandato in tilt i trasporti. Che negli altri Paesi europei stanno mettendo a rischio la stessa catena logistica.
Per correre ai ripari si sono cominciati ad “arruolare” autisti da Paesi extraeuropei, perfino indiani.
E che la situazione sia più che seria lo ha fatto capire, ammesso che ce ne fosse bisogno, ce lo sta dicendo in questi giorni il volantinaggio in città delle società di un importante gruppo di trasporto che offre opportunità di lavoro sia ad autisti con patente CE e CQC per il trasporto merci sia ad autisti consegnatari per il settore E-commerce, quindi in possesso della patente B, per guidare furgoncini per la consegna dell’ultimo miglio. Il luogo sede di lavoro è Arcola.
Tornando alla ricerca sempre più spasmodica di autisti per i camion nei volantini si legge che i posti a disposizione sono in undici città, tra le quali, per citare le più vicine, ci sono La Spezia, Massa e Carrara, Viareggio, Pisa e Livorno.
Certo i tempi da quell’incontro con l’autista commosso nel raccontarsi di lui e del suo camion sono cambiati. Tornare a fare interessare questo mestiere ai giovani non è facile. Si insiste nel dire che ci sono troppe difficoltà a conseguire la patente speciale, che costa troppo e che il corso è troppo impegnativo.
Si dice anche, nella ricerca delle motivazioni di questa disaffezione, che ci sono un problema di remunerazioni da rivedere anche perché il sacrificio deve valere la candela.
Il governo ha introdotto anche qui un bonus per alleggerire il costo della patente, ma come primo intervento. Sicuramente ci vorrà ben altro anche se qualche aspirante – dicono – si è fatto avanti presso le organizzazioni di categoria.
Sarebbe forse consigliabile aprire corsi di formazione professionale, come lo è per gli operatori polivalenti ferroviari.
Di certo è che il volantinaggio del Gruppo Soa Corporate è e resta un qualcosa al quale non avremmo mai pensato. Fino a poco tempo fa.
In Cina invece si gioca tutto sul comfort presentando un modello di Tir con una cabina-monolocale con tutti i servizi, doccia compresa. Ma la Cina, pur essendo più vicina nel mondo globalizzato, è comunque sempre lontana.
Enzo Millepiedi