Perché l’Italia è la più votata nell’Organizzazione marittima internazionale (Imo)

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Londra – L’Italia è stata la più votata per la prima volta dal 1948 dagli oltre 170 Paesi dell’ Organizzazione marittima internazionale.

Sono stati eletti i rappresentanti di 40 Stati suddivisi in categorie a seconda delle dimensioni e del peso marittimo, 10 di categoria A, 10 di categoria B e 20 di categoria C.

L’Italia, in corsa fra i candidati nella categoria A, ha incassato 146 voti, secondo una nota diplomatica diffusa nella capitale britannica per ribadire “il successo” italiano in questo contesto. Alla pari al primo posto anche Giappone e Grecia, davanti a tutti gli altri Paesi eletti nell’ambito della prima decina: con un voto in più della Cina, quarta classificata, e – a seguire – 4 voti in più di Norvegia e Panama, 5 della Corea del Sud, 7 del Regno Unito padrone di casa, 9 degli Usa.

Sempre nella categoria A, è rimasta fuori dal consiglio la Russia, ferma a 80 suffragi su un totale di 166 delegazioni nazionali votanti e 162 schede valide.

Il consiglio dell’IMO è il braccio esecutivo di questa istituzione internazionale chiave sul fronte delle relazioni marittime mondiali e dell’economia del mare (o blue economy). Il board e’ responsabile fra l’altro del coordinamento delle attività e dell’attuazione delle strategie politiche dell’organizzazione, delle verifiche sui piani di lavoro e sul bilancio di previsione, oltre che della supervisione su altri organismi interni, della nomina del Segretario Generale o della stipula di accordi riguardanti i rapporti con altri soggetti internazionali. (@OnuItalia)

Un risultato questo interpretato con il fatto che esso pone con forza la centralità della nostra penisola nel Mediterraneo e la centralità del Mediterraneo nell’economia mondiale, hub fondamentale per la logistica europea.

Il successo conseguito in Consiglio per il biennio 2024-25 è venuto anche a confermare anche che, grazie all’azione del governo e del ministro Matteo Salvini, l’Italia è sempre più protagonista sui temi legati all’economia del mare.

Una attenzione ribadita dalla presenza del vice ministro Edoardo Rixi ai lavori della 33esima assemblea a Londra, primo rappresentante politico del nostro Paese a parteciparvi.

Nel suo discorso Rixi ha infatti sottolineato la centralità del nostro Paese nel Mediterraneo per il trasporto marittimo, un hub fondamentale per la logistica europea. L’Italia è uno dei principali paesi per la consistenza della flotta mercantile e contribuisce al funzionamento dell’Imo con una quota del 2% circa del bilancio dell’organizzazione, tutta a carico del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Che ha così commentato: “L’impegno del governo nel rendere i porti più attraenti e funzionali rafforza il ruolo della Blue economy per tutto il continente europeo. Il patrimonio marittimo di lunga data, l’impegno per la sicurezza, l’approccio cooperativo e positivo hanno reso l’Italia il candidato ideale per portare avanti – in prima linea – i lavori del consiglio dell’Imo”.

In tema di economia del mare e infrastrutture, Rixi ha colto l’occasione per annunciare la firma di convenzioni per oltre 11 milioni di euro per il completamento della rete italiana di interporti: “Al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nell’aula del Parlamentino, sono state firmate le convenzioni con 12 interporti di rilevanza nazionale per l’assegnazione dei fondi – destinati a un finanziamento di oltre 11 milioni di euro – necessari per il completamento della rete interportuale. Si tratta di opere finalizzate allo sviluppo dell’intermodalità su realtà strategiche e interconnesse agli snodi stradali, ferroviari, portuali e aeroportuali”.

“A breve – ha dichiarato – sarà pubblicato l’avviso per ulteriori 8 milioni di euro, previsti dal Pnrr, per la digitalizzazione della catena logistica con riferimento agli interporti”.

Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, a Londra ha incontrato inoltre il segretario di Stato ai trasporti britannico, Lord Davies of Gower. L’incontro ha offerto l’occasione per un nuovo contatto col Gabinetto britannico in vista della presidenza italiana del prossimo G7.

Tra i dossier bilaterali, il focus si è concentrato sulla collaborazione nei settori marittimo, aereo e ferroviario con particolare attenzione ai programmi di investimento nelle infrastrutture avviati dai due governi.

A seguire, il viceministro Rixi ha incontrato una folta rappresentanza della business community presso l’Ambasciata italiana a Londra per una tavola rotonda su connettività, porti e investimenti. Un incontro in continuità con le missioni svolte a Singapore, in Giappone, India e Usa per rafforzare la partnership Italiana con i principali player internazionali.

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