Roma – “Lo spazio è fondamentale per il presente e il futuro dell’Italia, dell’Europa e del mondo intero. L’economia spaziale va sviluppata con il supporto dei centri di ricerca europei che possono dare un contributo decisivo per arrivare ai risultati sperati.”
E’ stato questo, agli Stati generali della Space economy, il commento di Antonio Blandini, presidente del Centro italiano di ricerche aerospaziali, e delle compagini europee di Esre ed Erea.
Space economy: l’Europa e il valore globale. Le stime mondiali relative al valore della space economy variano in base alle attività che vengono considerate nel sistema del “mercato dello spazio”.
Secondo Euroconsult, il valore del mercato spaziale globale è pari a 464 miliardi di dollari nel 2022. Un quadro che vede l’Europa (con 94 miliardi) terza dietro l’Asia (102 miliardi) e il Nord America (131 miliardi). Secondo McKinsey & Company, invece, nel 2023 il valore della space economy è stato pari a 630 miliardi di dollari, di cui 330 miliardi costituiti dalla “spina dorsale” dell’industria aerospaziale (satelliti, lanciatori e servizi come tv broadcast, Gps, materia prima spaziale) e altri 300 miliardi composti da servizi derivati dallo “sfruttamento” dei dati spaziali. Sempre secondo il rapporto McKinsey & Company, nel 2035 il valore della space economy arriverà a 1.790 miliardi di dollari, con una crescita stimata del 9% anno su anno (più del Pil globale).
“In 15 anni l’attività spaziale ha triplicato il suo valore. Il trend è evidente, la crescita nei prossimi anni sarà spinta anche dagli investimenti privati oltre a quelli istituzionali. Ma lo spazio nell’economia globale rappresenta solo lo 0,5%, il numero è piccolissimo rispetto all’economia globale” ha detto Augusto Cramarossa, responsabile per Coordination Strategic Area New Space Economy dell’Agenzia spaziale italiana (Asi).
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