LA SPEZIA – Come emerge dalle elaborazioni del Servizio Informazione economica e Orientamento al lavoro della Camera di Commercio Riviere di Liguria sui dati dell’analisi Excelsior, sono 1.840 (-620 unità rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) le entrate complessive programmate nel mese di luglio 2024 in provincia della Spezia.
Ne sono programmate 13.100 in Liguria e 508.000 in Italia, e 4.560 le entrate previste nel periodo luglio-settembre 2024 (-1.100 unità rispetto allo stesso trimestre del 2023).
Analizzando il mese di luglio, si rileva che in provincia della Spezia nel 20% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nell’80% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Le entrate si concentreranno per il 74% nel settore dei servizi e per il 67% nelle imprese con meno di 50
dipendenti. L’11% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (16%) e in 48 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.
Le entrate, per una quota pari al 32% interesseranno giovani con meno di 30 anni e per una quota pari al 19% le imprese prevedono di assumere personale immigrato. Il 7% delle entrate sarà destinato a personale laureato e le tre figure professionali più richieste concentreranno il 47% delle entrate previste.
Per una quota pari al 60% delle entrate, è richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore.
Le imprese che prevedono assunzioni saranno pari al 19% del totale. Nel mese di luglio le entrate previste nei principali settori di attività sono: Servizi di alloggio, ristorazione e turistici (620), Commercio (240), Industrie meccaniche ed elettroniche (210), Servizi alle persone (190), Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (160).
“I dati Excelsior del mese di luglio e le previsioni luglio-settembre – commenta Marco Casarino (nella foto), segretario generale della Camera di Commercio – indicano con chiarezza una frenata della corsa alla richiesta di occupati, che si è manifestata in modo crescente o comunque sostenuta negli ultimi anni e fino alle rilevazioni più recenti. Il fenomeno – prosegue – si concentra nel settore dei servizi, proprio quello che più ha sostenuto la crescita. Che significato attribuire a questo dato? A ben vedere le richieste di lavoro da parte delle imprese andrebbero rapportate al numero delle persone in cerca di lavoro dello stesso periodo. Se infatti sono 4.560 i posti disponibili, le persone in cerca di occupazione sono stimabili tra le 4 e le 5 mila. Lo scorso anno, a fronte di 5.760 richieste i
disoccupati erano tra i 5 ed i 6 mila. In questo caso assistiamo ad un calo quasi simmetrico tra numero di disoccupati e numero di offerte di lavoro”.
Il risultato – conclude – è un aumento dell’occupazione ed un calo costante della disoccupazione. Nel 2020 i disoccupati erano più di 9.000, nel 2024 sono al di sotto dei 5.000”.