Quali sono le potenzialità attese nel campo dell’underwater tramite il Polo Nazionale della Subacquea?

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Roma – Quando fu approvato l’emendamento sullo stanziamento di 2 milioni di euro annui a decorrere dal 2023 per la creazione del Polo nazionale della subacquea che nascerà a La Spezia, Formiche.it ne ha parlato con Matteo Perego di Cremnago, sottosegretario alla Difesa.

Ricordato che si tratta di un progetto lanciato negli anni scorsi dal Segretariato generale della Difesa e Direzione nazionale degli armamenti per rafforzare ricerca e innovazione nel dominio sottomarino e per mettere quest’ultimo in sicurezza al fine di favorire anche le opportunità industriali ed economiche, la domanda specifica di Gabriele Carrer, a dicembre, fu questa: Quali sono le potenzialità da sfruttare nel campo dell’underwater tramite il Polo Nazionale della Subacquea?

E questa è stata la risposta del sottosegretario: “La dimensione underwater interessa gli assetti subacquei militari – prima tra tutti la componente subacquea con scopi di deterrenza dal punto di vista militare – e i corridoi strategici legati all’approvvigionamento energetico, alla connettività, alla presenza di gasdotti e di dorsali sottomarini per la trasmissione del traffico dati e che come tali devono essere sorvegliati e protetti. Nell’ambiente subacqueo – che si distingue per la rilevante importanza e la puntuale attualità – sarà necessario sviluppare capacità per operare senza limiti di quota al fine di rispondere alla domanda di protezione delle infrastrutture critiche nazionali (strategiche per la connettività dati e per i flussi energetici) dalle crescenti minacce anche di tipo unmanned. I sistemi unmanned e autonomi avranno un ruolo sempre più cruciale nei futuri scenari e, pertanto, vanno considerati come una opportunità da cogliere, anche con un maggiore impiego delle Forze Speciali e specialistiche, da sempre vanto della nostra Marina Militare”.

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