Mar Rosso – Per le tensioni nel Mar Rosso i noli Cina-Mar Tirreno sono saliti dell’85% rispetto allo stesso periodo 2023. A rilevarlo è lo studio di Srm con Assoporti.
Gli assalti alle navi nel Mar Rosso costringono le supply chain ad allungare i tempi di consegna delle merci e ad alzare il costo dei noli e delle assicurazioni.
Sempre più porta container scelgono di non passare da Suez ma di doppiare il Capo di Buona Speranza e i giorni di ritardo hanno effetti sui porti italiani interessati dalle rotte via Suez e le navi potrebbero scegliere di sbarcare in Nord Europa senza entrare nel Mediterraneo dallo Stretto di Gibilterra.
Nei primi 11 giorni dell’anno il transito delle portacontainer da Suez è calato del 55%.
Ricordiamo che il Canale di Suez rappresenta il 12% del commercio mondiale e il 30% dei flussi di commercio dei container, il 40% dell’import-export marittimo italiano.
E la deviazione di Capo di Buona Speranza provoca un rallentamento della catena di approvvigionamento, maggiori ritardi nelle consegne e un aumento del costo del bunker. Una portacontainer impiega otto giorni in più da Shanghai a Rotterdam.
Questa catena di trasporto merci pesa per l’Italia il 37% (+8% sul 2003) sul totale del valore movimentato nel 2023 in un totale che comprende trasporto stradale (49% ma è in calo del 9% ), aereo (12%) e ferrovia (2%).