Suez e Panama stanno provocando la distorsione delle catene di approvvigionamento

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Riprendendo la rubrica il mondo in trenta righe che esula dalle notizie quotidiane internazionali più importanti anche di cronaca non possiamo non ripartire da quanto succede nei due grandi canali in crisi, Suez e Panama, né dalle attese sulla effettiva crescita dell’economia cinese nel corso di questo 2024.

di Enzo Millepiedi

Guerra: il Canale di Suez si sta ampliando ma ha perso a metà dei traffici 

I dati aggiornati, relativi a gennaio e a febbraio, sui transiti delle navi mercantili attraverso il Canale di Suez, ci dicono quello che si purtroppo ci si aspettava  per una situazione che invece di attenuarsi si è aggravata, anche per le prime tre vittime di marittimi che erano a bordo di un cargo colpito da un missile Houthi. Tanto è vero che dopo rinunce in crescendo di affrontare il Mar Rosso e il Golfo di Aden, il traffico da e per il Mediterraneo attraverso Sue si è ridotto di oltre il 50%. E nonostante tutto risulta sempre più evidente e realistico che il problema di Suez, che intanto sta completando i lavori di ampliamento, si potrà risolvere quando si risolverà la causa madre, il conflitto tra Israele e Hamas. Si ricorda che il Canale di Suez interessa e quindi assorbe il 15% del traffico marittimo mondiale e che nel contempo il passaggio delle navi dal Capo di Buona Speranza è aumentato del 74%.

La siccità continua a fare mancare acqua alle chiuse del Canale di Panama 

Spostando i riflettori al di là dell’Oceano Atlantico anche il transito nel Canale di Panama, per motivi metereologici (non piove e quindi manca l’acqua negli invasi delle chiuse) si sono ridotti, sempre nei primi due mesi del 2024, del 32%. Anche per Panama va ricordato che il canale tra Atlantico e Pacifico assorbe il 5% del traffico marittimo mondiale. In entrambe le situazioni si stanno studiando alternative logistiche terrestri almeno per attenuare i danni che stando al Fondo monetario internazionale che la crisi nelle due principali rotte (che assorbono dunque il 20% del traffico marittimo mondiale) sta ormai distorcendo il funzionamento delle catene di approvvigionamento più complesse incidendo pesantemente sui principali indicatori macroeconomici globali.

Crescerà effettivamente del 5 per cento nel 2024 l’economia della Cina?

La massima assise del Partito Comunista Cinese ha programmato una crescita del 5 per cento nell’anno in corso.  L’attenzione alla Cina è ovviamente grande per i riflessi e le conseguenze che la sua economia ha sul mercato mondiale. Il problema è che non tutti scommettono su quel 5 per cento (che in assoluto è una percentuale di tutto rispetto se messa in relazione con la crescita dei Paesi Europei). Il dubbio è emerso da coloro che hanno fatto notare che quel tasso di crescita riportato nella programmazione 2024 è praticamente un copia incolla della precedente programmazione del Partito Comunista Cinese. A questo punto si vedrà cammin facendo anche perché le criticità non mancano a cominciare, come si sa da tempo, dalla enorme bolla immobiliare. Tutto questo tenuto però presente il grande vantaggio della Cina detentrice della maggior consistenza di materie prime.

La Corea del Sud vara la prima nave (Imo 3) che naviga senza equipaggio

Nel cantiere navale Hyundai Mipo Dockyard di Ulsan è stata varata Pos Singapore costruita per la  Pan Ocean. La nave è lunga 172 metri e ha una capacità di 1.800 teus. Registrata in Liberia, è in attesa del test del sistema autonomo. Che ha di particolare questa nave? Intanto rientra in un progetto pubblico-privato lanciato nel 2020 con il sostegno finanziario del governo per oltre 120 milioni di dollari. E’ poi “il primo esempio di nave di livello 3” il che significa che la nave può operare autonomamente senza equipaggio a bordo con le operazioni condotte da remoto.

La Felicity Ace affondata: rogo causato da una auto elettrica Volkswagen?

Sarà un tribunale tedesco a stabilire se sussiste o meno la responsabilità del Gruppo Volkswagen per l’incendio che ha distrutto la  car carrier Felicity Ace (nella foto) che, partita da Emden, in Germania, con destinazione Davisville, nel Rhode Island, con 4.000 veicoli a bordo, il 16 febbraio del 2022 fu abbandonato dall’equipaggio in fuga dal rogo che divorò la nave. L’armatore e la compagnia assicurativa infatti hanno fatto causa al Gruppo Volkswagen addebitandole l’incendio che sarebbe scaturito in una sua auto elettrica.

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