Trasporto di veicoli industriali su rotaia al Brennero: l’altra faccia della medaglia

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Trento – Il servizio gestito dalle ferrovie austriache Öbb Rail Cargo Group con i due collegamenti Brennero-Wörgl e Trento-Wörgl nel 2021 ha trasportato oltre 160mila veicoli industriali.

 

È questo il numero più elevato registrato negli ultimi dieci anni. Nel complesso i servizi RoLa delle ferrovie austriache, quindi mettendo insieme anche la tratta Wels-Maribor, nel 2021 hanno visto un incremento del 29% dei mezzi trasportati rispetto al 2020.

In totale 187mila veicoli industriali sono saliti sui treni Öbb. Nel comunicare questi risultati le ferrovie austriache pongono l’enfasi sui benefici ambientali, affermando che ogni viaggio RoLa da Wörgl al Brennero ha un impatto 35 volte inferiore rispetto a un viaggio su strada.

Osserva su Trasporto Europa, Piermario Curti Sacchi, ponendo in evidenza anche l’altra faccia della medaglia che “l’offerta della RoLa si concentra soprattutto nella breve tratta austriaca tra il confine del Brennero e Wörgl con venti viaggi di andata e ritorno al giorno e è un trasporto fortemente voluto dall’Austria come contropartita indiretta per giustificare i vincoli imposti ai trasporti stradali. E tutto questo dopo aver strappato all’Unione Europea un contributo economico significativo per tenere in piedi l’offerta che, da sola, non sarebbe economicamente proponibile”.

E che “a dicembre 2019 l’Austria ha ottenuto un aumento dei sussidi europei per la RoLa, oltre 205 milioni di euro fino al 2022 destinati al miglioramento dell’offerta dell’autostrada viaggiante solo nella tratta lungo l’asse del Brennero, senza vantaggi diretti quindi per l’Italia e per gli operatori italiani. Anche perché i sussidi comunitari vanno al gestore del servizio, e quindi alle ferrovie, e non alle imprese di trasporto che potrebbero essere incentivate a servirsi di questa opportunità. La tratta tra il Brennero e Wörgl è lunga solo 68 km, mentre per la RoLa quanto più è lunga la percorrenza su ferrovia, maggiore è anche il senso che acquisisce lo spostamento su rotaia”.

Una voce critica sull’entità dell’intervento comunitario e sui suoi effettivi vantaggi era stata espressa da Thomas Baumgartner, presidente dell’Anita, che in occasione della concessione dei contributi, aveva osservato come il dispendio di denaro e tempo per il trasporto accompagnato che include la motrice e il conducente su questa breve tratta è esagerato e perciò non è interessante per le imprese di trasporti, dal momento che i clienti non sono disposti a pagare costi maggiori.

Conclusione: “Non bastano neppure i contributi europei, a dimostrazione di come l’autostrada viaggiante da sola non sia economicamente sostenibile”.

Fonte: TrasportoEuropa

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