Il Salone Nautico di Genova è non solo esposizione di barche e progetti, e con essa l’avvio di contatti, è anche occasione di report, relazioni, dibattiti, come quello, ovviamente qui centrale, della presentazione del nuovo rapporto “La Nautica in Cifre”.
Dal quale il professor Marco Fortis (Università Cattolica Milano) ha tratto e proposto queste conclusioni: “L’industria italiana della nautica ha avuto una bilancia commerciale di quasi 3 miliardi di dollari, un valore che è il doppio di quello dei Paesi Bassi. Stiamo consolidando su 12 mesi una cifra di esportazioni che è enorme rispetto al passato e anche rispetto ad ogni altro record. E’ un momento magico per le esportazioni italiane ma anche per il valore aggiunto della nostra manifattura”.
E ancora: “Sui primi sei mesi dell’anno tra i Paesi dell’euro, l’Italia è quella con la crescita più forte non solo a livello di PIL, dove siamo più o meno alla pari con la Francia, ma soprattutto nella manifattura, con +11% di crescita acquisita nei primi sei mesi dell’anno. Sicuramente Industria 4.0 ha influito, rafforzando il sistema. Questa dinamica a cui stiamo assistendo non è dunque una dinamica di rimbalzo, ma il segno di un rafforzamento strutturale. Questo non vuol dire solo che siamo diventati più competitivi ma che abbiamo anche meno debiti con l’estero. Ci siamo trasformati da debitori verso l’estero in creditori verso l’estero”.
Il Report si riferisce al 2020 certificando per quell’anno la sostanziale tenuta della cantieristica nautica italiana. Ma – si è osservato a Genova – che “qualora i dati del quarto trimestre 2021 confermassero la fascia superiore di stima, l’industria italiana della nautica tornerebbe a toccare i livelli massimi di fatturato raggiunti nel biennio d’oro 2007/2008.
Nell’attesa resta che “il fatturato globale dell’industria nautica si è attestato nel 2020 su 4,66 miliardi di euro, con una crescita dell’1,36% per il comparto della produzione cantieristica, determinata dalla riapertura anticipata delle attività industriali, ottenuta da Confindustria Nautica grazie all’attività di confronto con il Governo”.
Non è stato così invece per la componentistica (accessori nautici e motori marini) che ha avuto nel 2020 una flessione media dell’8,7%, ciò per la chiusura delle attività produttive nei primi mesi di lockdown, “derivanti dall’interruzione delle catene di approvvigionamento delle forniture e delle filiere logistiche”.
Ma sempre per il 2020 sono stati evidenziati due indicatori positivi: l’incremento del 2,4% degli addetti che superano quota 24.000, e l’aumento del peso del contributo al PIL nazionale da parte dell’industria nautica.
Il nuovo rapporto La Nautica in Cifre LOG è disponibile per il download sul portale lanauticaincifre.it