LA SPEZIA – Oggi il sistema portuale della Spezia segna un altro punto a suo favore. Arriva da Bruxelles infatti la notizia che la richiesta avanzata oltre un anno fa dall’Autorità di Sistema del Mar Ligure Orientale di inserire l’hub di Santo Stefano nel corridoio Ten.T è stata presa in considerazione e inserita nella verifica per la sua fattibilità.
Passerà ora al vaglio dei decisori per il suo inserimento nei futuri e costituendi corridoi del trasporto e della logistica che attraverseranno l’Italia sia in senso orizzontale sia in senso verticale. C’è peraltro un ragionato ottimismo perché ciò possa avvenire sia per la posizione strategica del nodo di Santo Stefano sia per la realtà della sua sua capiente struttura situata a pochi chilometri dalle banchine del porto della Spezia. Il nodo di Santo Stefano è peraltro perfettamente rispondente alla spinta verso il modello di intermodalità essendo sia al centro delle linee ferroviarie nord-sud sia di quelle autostradali (Livorno-Genova e La Spezia-Parma).
In quest’aria peraltro sorge il primo Centro Unico dei Servizi, voluto da ADSP e Dogane e gestito dal La Spezia Port Service, dove tutti gli enti di controllo eseguono le verifiche alle merci containerizzate.
E’ intuitivo pensare che una volta approvata la richiesta dell’ Autorità di Sistema del Mar Ligure Orientale per l’area di Santo Stefano si aprirebbero nuovi scenari, quelli che attribuiscono una ulteriore funzione strategica con un ruolo non solo nazionale ma di portata europea. Scenari che anche dal punto dei finanziamenti e degli investimenti avranno un’attenzione dovuta nell’ambito dei piani di sviluppo.
E non è ozioso pensare che un hub come Santo Stefano elevato a nodo intermodale nella rete europea possa essere un’ulteriore spinta verso la realizzazione del raddoppio della linea ferroviaria La Spezia-Parma, la Pontremolese, per la quale si attende il nuovo progetto che sia la vice ministra Teresa Bellanova sia l’onorevole Raffaella Paita hanno confermato che sarà pronto nella prossima primavera.