Accordo tra Federagenti e Capitanerie di Porto per dare un taglio alla burocrazia

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Taranto –  “L’Italia dei porti”, titolo scelto per l’assemblea nazionale degli Agenti Marittimi, ci prova, prova ad abbattere i tempi degli iter amministrativi e lo fa concentrando nelle  Capitanerie di porto il compito di ricevere tutti i dati sulle navi in arrivo negli scali italiani.

Che significa concentrare l’iter di tutti i documenti che riguardano la sicurezza, la merce, i passeggeri e incidere su 515mila atti formali relativi a 70mila navi che ogni anno scalano i porti italiani.

E’ quanto affidato, questa mattina a Taranto in occasione dell’assemblea degli agenti marittimi italiani, da Federagenti all’accordo quadro con il Comando generale delle Capitanerie di porto, in base al quale gli agenti marittimi assumeranno la veste di “dichiaranti” nella verifica quotidiana dei risultati di semplificazione.

A firmare l’accordo sono stati l’Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, e il Presidente di Federagenti, Alessandro Santi. Accordo che prevede la progressione del sistema di digitalizzazione e di concentrazione dei dati sino al 15 agosto del 2025 cioè all’European Maritime Single Window.

Si prevede in pratica l’invio da parte del bordo-nave di un solo messaggio contenente tutte le informazioni di sicurezza sul carico al solo Corpo Nazionale delle Capitanerie di porto che distribuirà quindi le informazioni ricevute a tutti gli enti istituzionali coinvolti nella gestione del traffico marittimo e nell’interscambio internazionale.

 

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