CARRARA – Se nomini questa città ad un turista questo farà immediatamente l’associazione con le cave di marmo ma ovviamente le sue bellezze non finiscono qui; vediamo cos’altro ha da offrire una delle più affascinanti città della Toscana.
Per giungervi partendo dalla Spezia le vie percorribili sono principalmente tre. La prima consiste nel raggiungere la stazione centrale di Spezia e prendere il treno diretto a Carrara e in circa 25 minuti sterete a destinazione, si tratta del modo più rapido e comodo insieme a quello tramite pullman. Se invece opterete per l’automobile il tempo di percorrenza medio è di 30 minuti tramite autostrada passando per A12/E80 prendendo l’uscita per Carrara.
Una volta giunti nella capitale del marmo le mete turistiche saranno diverse, sia dal punto di vista storico che umanistico. Partiamo dalla via centrale, Via Roma, in cui spicca il Palazzo Cybo Malaspina, conosciuto anche come Palazzo Ducale, residenza storica della famiglia Cybo Malaspina, signori di Carrara, sviluppato in due nuclei distinti (un castello medievale e una dimora rinascimentale della fine del Cinquecento).
Proseguiamo con la famosa Accademia delle Belle Arti a cui molti studenti nostrani accingono alla scoperta di tutto ciò che il mondo dell’arte ha da offrire. La sua ubicazione è all’interno del sopracitato Palazzo Ducale con corsi di alta formazione artistica, musicale e coreutica; aderisce al progetto Erasmus. Al suo interno si trovano, tra le diverse opere, anche le firme di illustri artisti del passato, in primis Michelangelo.
Una delle piazze principali della città è sicuramente Piazza Duomo, dalla forma insolita con diversi edifici medievali che le rivolgono lo sguardo. Tra le diverse mura anonime c’è però una targa a ricordarci che proprio lì soggiornò Michelangelo, nel periodo dei suoi viaggi tra le cave di marmo a cercare il blocco perfetto per la creazione del “David” e “La Pietà”. Non è finita qua perché la piazza ospita il “Gigante” raffigurante un incompiuto Andrea Doria, figlia delle abili mani dello scultore fiorentino Baccio Bandinelli.
Essendo a Carrara può mancare un duomo fatto interamente di marmo? Stiamo parlando del Duomo di Carrara la cui costruzione avvenne all’inizio del XI secolo per essere ultimato trecento anni dopo. Lo stile è romanico mischiato ad uno gotico, con la facciata che presenta una bicromia di marmo chiaro e scuro mentre non di poca rilevanza sono le decorazioni. Il suo interno custodisce opere tra cui figurano “Le Cassanelle”, la Madonna col Bambino e Santi realizzata da Andrea Guardi nel 1460 e la croce dipinta sospesa sopra l’altare maggiore.
Un’altra costruzione ecclesiastica degna di nota è la Chiesa della Madonna delle Lacrime, la cui entrata è “osservata” dalla Fontana della Sirena, costruita in marmo che raffigura una sirena ed un delfino dalla cui bocca sgorga acqua che scorre fino alla conchiglia. Tornando alla chiesa vera e propria, risale al 1650, anno dell’inizio della sua realizzazione, al cui interno si trova il quadro della Madonna delle Lacrime, dipinto nel Cinquecento da Giusto di Domenico Utes che dà il nome alla chiesa.
L’ultima chiesa prende il nome di Santuario Madonne delle Grazie, con la prima pietra posata trent’anni prima rispetto alla sopracitata Madonna delle Lacrime. Il suo esterno semplice va in contrapposizione con un interno ricco di decorazioni in cui risalta il ritratto della Vergine.
Terminato il tour delle chiese passiamo al teatro: in Piazza Battisti si trova quello degli Animosi, il più importante di Carrara, con uno stile che richiama il neoclassicismo e, ovviamente dato il luogo in cui ci troviamo, il rivestimento in marmo.
La seconda piazza che vi troverete a visitare prende il nome di Piazza Alberica, arricchita da edifici del calibro di Palazzo dei conti del Medico e Palazzo delle Logge. A “fare la guardia” la statua della duchessa Maria Beatrice d’Este, scolpita da Pietro Fontana nel 1827.
Siamo a Carrara quindi una visita alle cave di marmo è d’obbligo. Per raggiungere dovrete addentrarvi nelle Alpi Apuane dove troverete le famose cave di Fantiscritti il cui nome lo si deve all’Edicola dei Fantiscritti, oggi conservata all’Accademia di Belle Arti. Se volete conoscere e scoprire l’affascinante mondo degli scavi e di tutto ciò che circonda l’estrazione e la lavorazione del marmo, la vostra prossima tappa sarà il Museo Fantiscritti.
Una speciale menzione va fatta al graffito dello street artist brasiliano Eduardo Kobra che con il suo stile inconfondibile è stato in grado di ricreare a modo suo il David di Michelangelo. Se siete curiosi di osservare la straordinaria opera, si trova nella cava Gualtiero Corsi, raggiungibile a piedi in poco più di cinquanta minuti percorrendo i sentieri che partono dai comuni di Bedizzano o di Colonnata.