Che cosa sapete della medusa immortale, un fenomeno unico nel regno animale?

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Genova – Che gli esseri viventi nascano, crescano e muoiano è cosa risaputa, uno di quei concetti base che ci insegnano già da piccoli ma esistono anche eccezioni a questo ed è proprio il regno marino ad offrire tale particolarità.

Il nome scientifico preciso è Turritopsis dohrnii Weismann e per definizione è l’unico animale in grado di ringiovanire, ottenendo una specie di immortalità. Questo nome lo si deve in onore al biologo marino Anton Dohrn ma è grazie alle osservazioni del biologo genovese Giorgio Bavestrello che ad oggi siamo a conoscenza del suo potere di “beffarsi” della morte. Originaria dell’Oceano Pacifico, ha avuto modo di diffondersi in tutto il globo, anche nel Mar Mediterraneo, con avvistamenti nel Golfo di Napoli e nell’Adriatico.

Tutto nacque durante gli studi di Bavestrello quando notò che, una volta messa la medusa nell’acquario, questa regredì allo stadio di polipo (ovvero, uno stadio precedente del proprio sviluppo). La causa scatenante, sempre secondo le teorie più accreditabili, sarebbe da attribuire allo stress che questo particolare animale avesse subito durante il viaggio verso l’acquario, innescando delle cellule speciali che le consentirono questo meccanismo di “ringiovanimento”.

Grazie a questi esperimenti siamo stati in grado di capire come la “medusa immorale” possa ritrasformarsi in polipo in condizioni di fame, cambio improvviso di temperatura o danni ad alcune parti del suo corpo.

Questo processo è detto trans differenziazione ed ha ovviamente ispirato diverse ricerche verso la rigenerazione dei tessuti e delle cellule negli esseri umani ed è proprio di agosto 2022 la notizia che il genoma del Turritopsis dohrnii Weismann sia stato sequenziato, aprendo nuove strade verso la ricerca contro il tanto temuto invecchiamento umano.

Le notizie giungono direttamente dal Departamento de Bioquímica y Biología Molecular dell’Universidad de Oviedo guidato da Carlos López-Otín dove i ricercatori annunciano: ”Questi geni sono associati alla replicazione e riparazione del DNA, al mantenimento dei telomeri, al rinnovamento della popolazione di cellule staminali, alla comunicazione intercellulare e alla riduzione dell’ambiente cellulare ossidativo. Tutti loro influenzano i processi che negli esseri umani sono stati associati alla longevità e all’invecchiamento sano. Inoltre, lo studio approfondito dei cambiamenti nell’espressione genica durante il processo di ringiovanimento in questa medusa immortale ha rivelato segnali di silenziamento genico mediati dalla cosiddetta via “Polycomb”. e una maggiore espressione di geni correlati alla via della pluripotenza cellulare. Entrambi i processi sono necessari affinché le cellule specializzate si de-differenzino e siano in grado di diventare qualsiasi tipo di cellula, formando così il nuovo organismo. Questi risultati suggeriscono che questi due percorsi biochimici sono mediatori fondamentali del ringiovanimento ciclico di questa medusa”

Non tutto è oro quel che luccica, come si suole dire, infatti sono gli stessi ricercatori che smorzano i sogni dell’immortalità umana affermando come la ricerca abbia come unico fine quello di comprendere il procedimento dell’invecchiamento causato da molte malattie e non quello di renderci dei non mortali, cosa che malgrado questo tipo di scoperte risulta ancora utopica.

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