L’indagine di Confindustria Liguria su un campione di 105 imprese manifatturiere, rivela un dato davvero significativo nel contesto delle preoccupazioni sia per la pandemia, sia per l’aumento dei prezzi e pure sulla carenza di materiali.
Cioè la maggioranza delle imprese manifatturiere liguri si dice fiduciosa nella ripresa già nel breve periodo di tre mesi. E’ una fiducia che poggia intanto sulla ripresa della domanda a tal punto, anche per il contesto sintetizzato poco sopra, da mettere, come avviene in una ripresa repentina, sotto pressione le capacità produttive delle aziende.
Che a loro volta allungano i tempi di consegna accompagnati contestualmente da una riduzione dei margini.
Da dove viene dunque, in questa altalena tra fattori positivi ma anche negativi?
Certo dall’attesa che sta generando ottimismo della partenza del programma del Pnrr, ottimismo che è tale da far notare subito che un livello così alto di fiducia degli imprenditori manifatturieri liguri non si era rilevata non tanto dagli anni pre-covid ma addirittura dal 2005, cioè dagli anni che hanno preceduto la grande crisi finanziaria mondiale.
Le aziende inoltre dicono che ci sono spazi per ampliare e rafforzare gli organici, per cui la fiducia comprende anche un dato fiducioso sul lavoro e sull’occupazione. Resta il problema degli investimenti che sono sono ripartiti da inizio 2021 ma che rimangono sia pure parzialmente frenati dall’indebitamento delle imprese.
Andando ad analizzare le risposte provincia per provincia si rileva che gli imprenditori più cauti sono gli spezzini che confermano produzione, fatturato e ordini in aumento ma con il timore sulla dinamica delle esportazioni. Stesso pessimismo per l’occupazione nella previsione di una riduzione degli organici. La chiave che sostiene la fiducia sta nell’attesa di una crescita dell’export. Da più pessimisti si passa ai più ottimisti, cioè ai genovesi, risultati i più fiduciosi di tutti nel prevedere nel breve termine fatturato e ordini in crescita, compresi export occupazione. Come a Imperia dove si è ottimisti sui tre fronti cardine: produzione, fatturato e occupazione. Fiducia ma più contenuta a Savona con riserve su esportazioni e di conseguenza sulla produzione. Né si prevede un ampliamento della capacità produttiva, che alla fine è risultata la più bassa tra quelle dell’intera regione (24% contro 34,3%).
Quanto ai comparti la fiducia comprende tutti i settori merceologici: le performance migliori in termini di fiducia su produzione, fatturato, ordini e occupazione vengono dalle aziende di elettronica e information technology, di impiantistica-metalmeccanica e chimico-plastica e alimentare. Nella cantieristica navale la fiducia poggia prevalentemente sull’export. L’edilizia pensa a una attività sicuramente in espansione, anche se con la riserva per i costi del materiale.
Nella foto di Igo Salvadori la suggestiva immagine dell’arcobaleno sul Golfo della Spezia presentato al Propeller Club del Porto della Spezia e Marina di Carrara