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Roma – Dopo il richiamo del Presidente della Repubblica Mattarella alla necessità di regolare le concessioni demaniali con organiche normative e non attraverso decreti ‘omnibus’ come il Milleproroghe, considerata l’urgenza di trovare soluzioni, Confindustria Nautica fa appello al premier, Giorgia Meloni, perché emani un decreto legge di riassetto della normativa.
La confederazione chiede di intervenire sul Codice della Navigazione valorizzando le norme che per decenni hanno regolato secondo principi di evidenza pubblica e trasparenza le concessioni della portualità turistica, e di sanare le incongruenze della legge Concorrenza 2022.
Le norme della legge Concorrenza 2022 – spiega ancora Confindustria Nautica – sono in parte addirittura inapplicabili e altre, paradossalmente, divergenti dal diritto comunitario.
Per quanto riguarda specificatamente le infrastrutture della nautica da diporto, si ricorda che la legge voluta dal presidente Draghi le ha impropriamente incluse nell’ambito delle norme regolatorie delle spiagge, ad esse del tutto inapplicabili, fino al paradosso di prevedere l’obbligo di libera balneazione all’interno dei porti.
Tutte norme queste che sono conformate a una decisione del Consiglio di Stato che non può ritenersi definitiva in quanto oggetto di ricorso alle Sezioni unite della Cassazione.