Torino – All’antivigilia della chiusura del traforo del Monte Bianco, la Fai (Federazione degli Autotrasportatori Italiani di Conftrasporto-Confcommercio) rilancia l’allarme.
Da Torino, dov’è in corso il Consiglio Nazionale della Federazione, il presidente nazionale, Paolo Uggè, fa sapere che “Con le difficoltà ai valichi, dal Brennero al Fejus, è in gioco l’economia italiana, oltre alla sopravvivenza di moltissime imprese del settore”.
“La chiusura del Monte Bianco, assieme ai limiti imposti dall’Austria al Brennero, rischiano di affossare la nostra economia”, afferma Uggè.
Nella sala delle Officine Grandi Riparazioni di Torino, il Consiglio Nazionale della Fai, la più rappresentativa associazione delle imprese del trasporto su gomma, ha dato il via libera al documento programmatico da consegnare nei prossimi giorni al ministero dei Trasporti per il Tavolo delle Regole.
Il Position Paper di Fai-Conftrasporto indica la strada alle migliaia di imprese aderenti, rappresentate dalle federazioni territoriali giunte oggi da tutta l’Italia nel capoluogo piemontese, e costituirà la base concreta sulla quale proseguire il dialogo intrapreso con il Ministero.
Si va dall’ormai cronica carenza di autisti alle infinite attese per le revisioni dei veicoli nelle Motorizzazioni, dalla regolamentazione dei tempi di attesa al carico e allo scarico (con particolare attenzione al trasporto container nei porti), al rafforzamento della normativa per la certezza dei tempi di pagamento e dei costi di esercizio, dalle risorse per l’intermodalità alla revisione del calendario dei divieti di circolazione, con particolare riferimento ai valichi alpini.
“Dare attuazione concreta al tavolo delle regole, iniziando da quelle sull’accesso al mercato e difendendo il principio della libertà di circolazione, è fondamentale – afferma Uggè – Un tavolo permanente, che si riunirà periodicamente e che affronterà la lunga lista delle criticità sofferte dalle imprese di autotrasporto e segnalate a più riprese”.