PARMA – LA SPEZIA – il Patto per l’intermodalità tra Spezia e Parma è stato firmato a Parma nel corso dell’incontro nella sede dell’Unione industriale parmense.
Il patto è stato sottoscritto dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale (Porti della Spezia e di Marina di Carrara) e il Presidente del Cepim Spa – Interporto di Parma, Gianpaolo Serpagli.
Erano in collegamento da remoto il Presidente di Confindustria La Spezia Mario Gerini, che è componente del consiglio di amministrazione del Cepim, dalla Spezia e l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Liguria Andrea Benveduti da Genova.
Il Presidente Mario Sommariva ha dato atto che “il patto per lo sviluppo infrastrutturale tra il Porto della Spezia e l’Interporto di Parma Cepim è un primo passo di un progetto di lungo periodo per una nuova politica industriale che abbraccia quel che già si manifesta nel mercato”.
Una sintesi – ha aggiunto – che si poggia su solide basi visto che nel 2021 l’interscambio dell’Emilia Romagna nel Porto della Spezia ha registrato 6,3 miliardi di euro e volumi di merce per 340mila teus.
La strategia del patto tra l’Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale e l’Interporto di Parma Cepim si basa ora soprattutto sullo sviluppo dell’ interportualità, sul miglioramento delle strade e delle condizioni dell’autotrasporto e sulla leva della Zona Logistica Semplificata (Zls). E tutto questo è funzionale ad affrontare lo scenario economico critico internazionale. I nodi di rete, porti e interporti, sono elementi infatti strategici funzionali alla politica industriale necessaria su cui fondare un nuovo sviluppo.
Annotiamo che la recente chiamata del Presidente di Confindustria La Spezia Mario Gerini nel consiglio di amministrazione del Cepim è stato un primo passo della concreta volontà di intensificare i rapporti e le collaborazioni tra Parma e quello che i parmensi considerano il loro porto di riferimento sia per la Zls sia ancor prima per lo sforzo comune di sostenere il raddoppio della ferrovia Pontremolese.
Enzo Millepiedi